Celotto (Università Roma Tre): “Necessaria una legge quadro per il settore del gioco che possa mettere ordine nelle competenze tra Stato e Regioni”

“L’incertezza ha sempre fatto male allo Stato italiano. Sul gioco lo Stato non riesce a decidere le regole, ma è proprio questo di cui abbiamo bisogno. Il settore deve chiedere solo una cosa: un Testo Unico chiaro.

Tale norma deve mettere ordine nella competenza concorrente tra Stato e Regioni. Noi sappiamo che il gioco rientra in una serie di temi come la saluta pubblica, il commercio, la parte tributarie e fiscale, il digitale. Dunque, serve una vera e propria legge quadro che si utilizza esattamente nelle materie di competenza concorrente tra Stato e Regioni.

Occorrono i principi fondamentali della legge statale per poi lasciare spazio alle Regioni per il dettaglio, ma lo spazio del dettaglio deve essere chiaro. Perché sono ormai molti anni che combattiamo con le leggi a macchia di leopardo e con questa situazione la domanda di gioco si sposta su altri canali”. E’ quanto ha affermato il Professore Diritto costituzionale Università degli Studi Roma Tre, Alfonso Celotto, durante il webinar Oltre le incertezze. Verso il riordino del gioco legale” organizzato da dall’Istituto per la Competitività I-Com.

“In questa ottica il Testo Unico mi sembra lo strumento ideale per chiarire le competenze, i margini a tutela della salute, l’ordine pubblico, gli aspetti erariali, il commercio e gli aspetti digitali. Ovviamente, la certezza del diritto è proprio quello che porta alla necessità di avere regole certe e stabili. Non è possibile che i giochi siano dispersi tra delibere della Conferenza Stato-Regioni, decreti ministeriali e una serie di leggi regionali disordinatissime. Serve una cosa chiara e univoca e deve essere lo scopo per avere un gioco lecito e sicuro”. ac/AGIMEG