Germania, Commissione Ue avvia procedimento per presunti aiuti di Stato a favore dell’operatore di casinò WestSpiel

La Commissione UE ha comunicato alla Germania la propria decisione di avviare il procedimento di cui all’articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea in relazione ad alcune misure riferibili ad aiuti di Stato. In particolare, di un presunto aiuto di Stato concesso a Westdeutsche Spielbanken GmbH & Co. KG («WestSpiel») dal Land della Renania settentrionale – Vestfalia mediante tre provvedimenti: pagamenti annuali a favore di WestSpiel effettuati dal suo azionista NRW.BANK dal 2009, a titolo di compensazione delle perdite; assegnazione a WestSpiel di una concessione per la gestione di un quinto casinò a Colonia; conferimento di capitale a WestSpiel per 64,8 milioni di EUR nel 2015. Nella Renania settentrionale – Vestfalia il gioco d’azzardo presso i casinò è disciplinato dallo Spielbankgesetz NRW. WestSpiel è l’unica concessionaria di casinò pubblici della Renania settentrionale – Vestfalia. Dal punto di vista fiscale e normativo WestSpiel è soggetta a una tassazione ordinaria sui redditi derivanti dalle attività non correlate al gioco. Per quanto attiene alle attività di gioco invece WestSpiel è esente dalla tassazione ordinaria, ma è soggetta a un regime fiscale specifico. Nel periodo 2009-2013 e nel 2015, a seguito della tassazione degli introiti lordi del gioco d’azzardo a norma dei paragrafi 12 e 13 dello Spielbankgesetz NRW, WestSpiel ha riportato delle perdite. I denuncianti sostengono che tra il 2009 e il 2015 WestSpiel ha ricevuto pagamenti a titolo di compensazione delle perdite per circa 63,6 milioni di euro da NRW.BANK (interamente controllata dalla Renania settentrionale – Vestfalia), e ciò comporterebbe un aiuto di Stato incompatibile. La Germania, per contro, sostiene che i risultati annuali negativi di WestSpiel sono imputabili soprattutto al carico fiscale straordinariamente elevato rispetto alla pressione che grava sugli operatori privati, e afferma che le perdite in questione non sono state compensate con alcun pagamento da parte di NRW.BANK, bensì con il capitale azionario di WestSpiel secondo le disposizioni del diritto societario. Per quanto riguarda i presunti pagamenti a titolo di compensazione delle perdite, sulla base delle indagini preliminari la Commissione allo stadio attuale è del parere che le perdite di WestSpiel siano addebitate in conto capitale a NRW.BANK. Poiché questa procedura di addebito sembra prevedere un trasferimento di fondi da un conto di NRW.BANK a WestSpiel, con la finalità di compensare le perdite annue, allo stato attuale la Commissione ritiene che la misura generi un vantaggio ai sensi dell’articolo 107, paragrafo 1, del TFUE. In questo contesto, la Commissione ritiene necessari ulteriori chiarimenti in merito all’assetto giuridico e alla struttura societaria di WestSpiel, nonché ai vari strumenti giuridici attraverso i quali gli azionisti hanno fornito capitale. La Commissione ritiene inoltre opportuno procedere ad ulteriori indagini per verificare se questi (eventuali) trasferimenti comportino l’impiego di risorse statali e se siano imputabili allo Stato tedesco. Per quanto attiene alla Renania settentrionale – Vestfalia, allo stato attuale la Commissione è del parere che il suo operato sia imputabile allo Stato e che presupponga l’impiego di risorse statali. Per quanto riguarda NRW.BANK, la Commissione osserva che si tratta della banca di promozione della Renania settentrionale – Vestfalia, la cui missione è sostenere il suo proprietario (il Land della Renania settentrionale – Vestfalia) nella realizzazione dei suoi compiti di politica economica e strutturale, e che il Land è garante della NRW.BANK, che è responsabile dell’adempimento dei suoi obblighi. La Commissione non dispone delle informazioni necessarie per stabilire se WestSpiel possa considerarsi un’impresa in difficoltà e se siano rispettati i requisiti previsti dagli orientamenti della Commissione sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese non finanziarie in difficoltà. cr/AGIMEG