De Luise (Confesercenti): “Ristori non sufficienti a compensare il mancato reddito delle attività costrette a chiudere. Imprese vanno sostenute anche nel 2021”

“Lo stazionamento dei numeri della pandemia ci permette di ripartire, le imprese hanno messo in campo 2 miliardi di euro per mettere in sicurezza la loro attività. Vanno rispettate norme e distanziamenti in modo da poter tornare a muoverci in sicurezza e continuare a tenere aperte le nostre attività, perché il problema sanitario si sta trasformando in un problema economico”. Lo ha detto al TG2 Italia la presidente nazionale di Confesercenti, Patrizia De Luise.
“In primavera il lockdown nazionale ha chiuso le attività in tutta Italia, anche in quelle regioni senza contagi alti. Nella seconda ondata di pandemia le chiusure hanno interessato in modo differenti le varie regioni. Se un’attività è in crisi per più mesi ha bisogno di essere ristorata in modo sostenuto, per permettere di mantenere le spese. Serve dare tranquillità alle imprese attraverso un intervento forte del Governo. Soprattutto – ha detto la De Luise – serve una fiscalità di vantaggio che permetta alle attività di restare in piedi e di ripartire. I ristori non sono sufficienti a compensare il mancato reddito delle imprese costrette a chiudere, ma che hanno dovuto comunque affrontare utenze, spese fisse, affitti che hanno pesato anche con i negozi chiusi. Dobbiamo prevedere un accompagnamento alla riapertura, attraverso interventi di ristoro e liquidità. Dallo scorso marzo le imprese sono sotto stress e anche il 2021 sarà un anno complicato. Per questo le imprese vanno aiutate, è fondamentale mantenere il lavoro dei nostri dipendenti”, ha concluso. cr/AGIMEG