Calciomercato, bwin: le squadre italiane investono nella Serie A, speso dalla Juve il 71% complessivo del budget nell’ultima decade

La finestra di calciomercato estivo, con l’avvento di luglio, entra ufficialmente nel vivo e promette grandi botti da qui a fine agosto. Bwin.it ha analizzato i dati dietro ogni acquisto da parte dei club dei cinque maggiori campionati europei durante l’ultima decade per tracciare un bilancio dei grandi flussi di capitali e giocatori. “Oltre a capire da quali parti del mondo i club dei maggiori campionati europei attingano di più, abbiamo analizzato quali nazioni stiano perdendo o guadagnato appeal e come i grandi compratori abbiano distribuito le loro ricchezze. Da dove arrivano i giocatori? Ciascuna nazione tende a prediligere mercati diversi nei quali investire i propri soldi. I club italiani sono i più propensi a firmare giocatori “interni” al campionato di Serie A soffiandoli ai propri rivali, con una percentuale di circa due terzi del volume complessivo di trasferimenti degli ultimi dieci anni. La Premier League, al contrario, rappresenta il campionato che più preferisce guardare al di fuori dei propri confini, anche se col 5% è quella che meno di tutti ha allargato i propri orizzonti fuori dall’Europa. Dove vanno i soldi dei maggiori compratori? Abbiamo analizzato le direzioni prese dai capitali investiti da parte dei maggiori compratori degli ultimi dieci anni: stessa nazione, in uno dei cinque maggiori campionati europei o altrove? La squadra che più ha speso, il Manchester City, ha prediletto andare a pescare negli altri grandi tornei continentali, con poco più di un terzo degli investimenti indirizzati verso l’acquisto di giocatori appartenenti ad altri club di Premier. I campioni d’Italia della Juventus hanno pescato in Serie A molto spesso, per un 71% complessivo del budget speso nell’ultima decade; al contrario, Real Madrid e PSG sono i più propensi a investire all’estero con percentuali di investimento nei cinque maggiori campioni europei che vanno dal 65 al 70%. Insieme alle merengues, anche il Bayern non disdegna la spesa estera, a patto che si rivolga verso campionati di livello. Entrambi i club sono invece molto meno “generosi”, quando si tratta di dar fondo alle casse nei confronti di giocatori appartenenti a campionati minori. Quali campionati stanno diventando più gettonati? Lo sviluppo della Turkish League si può facilmente intuire dalla crescita del numero di giocatori che negli ultimi cinque anni è andato a ingrossare le fila dei club dei maggiori campionati europei, rispetto ai cinque anni immediatamente precedenti, con un +25 all’attivo. Poco dietro c’è il campionato belga, che beneficia fra le altre cose della crescita della propria nazionale; in assoluto la maggior fucina di talenti degli ultimi dieci anni resta comunque la Primeira Liga portoghese, che sfonda il tetto della tripla cifra. Quali campionati stanno perdendo appeal? Sorprende la diminuzione significativa di calciatori sbarcati in Europa provenienti dai tornei del Sud America: Argentina, Brasile e Uruguay sono le nazioni coi campionati in maggiore flessione. Difficile dire se questo dato rispecchi una crescita delle scuole calcio europee o un diverso modello di scouting, fatto sta che quella che è stata per anni la miniera d’oro di talenti del calcio mondiale sta vedendo ridimensionare il proprio ruolo egemone. Quali club hanno acquistato il numero maggiore di giocatori da una nazione specifica? Infine, abbiamo voluto capire se esistano club che hanno canali privilegiati con una precisa nazione. Il Newcastle ad esempio pesca molto più volentieri in Francia che altrove, mentre il Manchester City dal campionato spagnolo. La famiglia Pozzo, che possiede Udinese e Watford (e fino all’anno scorso anche il Granada) ha creato negli ultimi dieci anni vettori di scambio molto attivi fra Italia, Spagna e Inghilterra, portando in Friuli 21 giocatori dalla Liga (di cui circa metà dal Granada) e acquistandone altri 20 col Watford dalla Serie A. La top five degli “abitudinari” è chiusa dall’Atletico Madrid, che deve molti dei suoi successi recenti alla connectionportoghese: il primo colpo fu il giovanissimo Diego Costa dal Braga nel 2008. Il trend è poi proseguito andando a pescare dalla Primeira Liga altre star come Falcao e Oblak”. cdn/AGIMEG