Saviano “Il gioco pulito si sta mangiando l’Italia”. Ecco il video dell’intervento

Quando una situazione resta irrisolta, lì si insinua la mafia. Comincia così il monologo di Roberto Saviano  ospite venerdì sera della trasmissione di Gad Lerner “Zeta” per parlare del rapporto tra mercato del gioco e criminalità organizzata. “La legalizzazione del gioco non ha decapitato la mafia – ha continuato Saviano – ma ha permesso che si sostituisse all’illegale. Questo è un paese dove la propria fortuna è fondata sulle scommesse”. E da qui una serie di dati, fatti e situazioni sulle quali Saviano basa la sua teoria: la legalizzazione non ha eliminato il gioco nero, al contrario non ha tolto il nero dal gioco. Le mafie, così, sono diventate più potenti anche grazie all’utilizzo di casinò, sale giochi e bingo come lavatrici del gioco nero. Nessun riferimento invece alle imprese che non accettano di essere accumunate o addirittura identificate come organizzazione criminale. “Un tempo c’erano solo le bische clandestine, le scommesse sottobanco e il totonero –  aggiunge Saviano – oggi ci sono anche le slot machine, i casino online, le videolottery, le sale bingo, i gratta e vinci. Lo spazio d’azione delle mafie nel gioco d’azzardo si è allargato. Quella che doveva essere una liberalizzazione controllata del gioco per aumentare gli introiti dello Stato, in realtà ha lasciato ampi margini di libertà alla criminalità organizzata, che ora non agisce più solo su un piano illegale, ma si è infiltrata nel gioco d’azzardo legale, perfettamente ripulita. Il gioco d’azzardo è sempre stato una delle attività predilette dalle organizzazioni criminali, perché non solo consente di ripulire il denaro frutto di altre attività illecite della Mafia S.p.A., ma consente anche di moltiplicarlo. Così le speranze di milioni di cittadini che, soprattutto in tempo di crisi, inseguono il sogno di cambiare la loro vita con un jackpot o con una combinazione di numeri vincente, finiscono per alimentare le casse dei clan”. Ecco il link per vedere l’intervento di Saviano. lp/AGIMEG