Pubblicità, Pacifici (Ist. Super. Sanità): “Solo l’1,6% delle persone che hanno giocato nell’ultimo anno è da considerare a rischio”

“Oggi abbiamo molto materiale e studi fatti sulle patologie da gioco e siamo tutti d’accordo su tre punti. Il messaggio ha una penetrabilità inarrestabile, soprattutto tra i giovani. Si percepisce che è facile vincere e di conseguenza diventare ricchi. Un altro dato importante è che la fidelizzazione del giocatore è molto forte attraverso il messaggio pubblicitario. Un nostro studio sulle dipendenza effettuate su 3mila italiani tuttavia mette in luce i problemi delle dipendenze create proprio dalle pubblicità sui giochi. Va poi posta attenzione anche ai casinò sui social. Sono un territorio di confine non governato e pericoloso. Inoltre, dai dati del Cnr sappiamo che il 43% degli italiani ha giocato almeno una volta nell’ultimo anno. Di questi però solo l’1,6% può essere considerato a rischio”. E’ quanto dichiarato da Roberta Pacifici, dirigente ricerca dell’Istituto Superiore della Sanità, durante la Tavola rotonda in corso a Roma. cz/AGIMEG