Pedroni (Sociologo): “Il gioco ha raggiunto la sua maturità sociale”

“Nel corso degli anni il gioco d’azzardo è passato da essere fenomeno di nicchia a diventare parte della vita dei cittadini. Siamo passati da un gioco fortemente separato dalla vita quotidiana a un gioco che ci circonda. L”ippodromo, il casinò e i luoghi fisici sono l’adolescenza del gioco, che dura secondo me fino all’87, anno in cui venne data la concessione per migliaia di nuovi punti a terra. A colpi di legalizzazione il gioco trova la sua maturità, che avviene nel 2012. Il concetto della ludopatia arriva nelle aule della politica, arriva la rivolta dei comuni, i concessionari si pongono un auto disciplina per la pubblicità. Ecco quindi la maturità”.  E’ l’analisi di Marco Pedroni, sociologo all’università eCampus, durante il convegno “C’è Gioco e gioco”, organizzato dalla Toro Edizioni. “L’invasione del mercato in aree che prima non erano occupate dagli operatori  – ha aggiunto – ha però toccato punti che pone lo Stato debole nei confronti degli operatori. Può oggi un governo davvero rinunciare al SuperEnalotto? Per motivi di bilancio, non credo. Sta aumentando poi il valore dell’alea rispetto ai giochi che una volta richiedevano un minimo di abilità e conoscenza. Altro punto sta nella trasformazione del cittadino da persona da tutelare a consumatore. Il gioco è un intrattenimento e il cittadino italiano ne è azionista, con una continua cessione di controllo del gioco da parte dello Stato”. cz/AGIMEG