La Scommessa Sportiva: Per il gioco on line, l’Ue si ferma in frontiera e l’unica arma sono le tasse più basse

La battaglia per rendere il gioco on-line sicuro e regolamentato si combatte sia a livello comuniatrio sia a livello nazionale. Sul primo fronte, la Commissione Europea – per la precisione il Cese, Comitato economico e sociale europeo – ha tenuto questa settimana una “audizione pubblica” alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il vicedirettore dell’Agenzia Dogane e Monopoli, Luigi Magistro, ed esperti di vari Paesi dell’Unione. L’Unione – come ha spiegato Harrie Temmink, eurodeputato e vicedirettore dell’Unità online della direzione che nella Commissione europea si occupa delle regole del mercato interno – per poter intervenire in modo efficace, deve adottare delle norme comuni. A livello nazionale, Magistro ha riassunto la strategia italiana, spiegando che gli strumenti – come la black list – adottati per impedire il gioco online su siti non autorizzati, si sono dimostratio facilmente aggirabili, anche se hanno avuto come risultato quello di avvertire il giocatore dell’esistenza di un’offerta illegale. “Per potere rendere il prodotto legale competitivocon quello illegale” ha detto il responsabile dei Monopoli “occorre adottare una tassazione ragionevole. Pertanto, le entrate fiscali sono relativamente ridotte, sicuramente incomparabili con quelle derivanti dalle slot machines e dalle lotterie. E, comunque, l’obiettivo della regolamentazione dev’essere quello della tutela dei consumatori, e non quello di conseguire maggiori entrate per lo Stato”. La Scommessa Sportiva, nel numero in edicolaoggi, ripercorre la riunioe del Cese, e le iniziative che verranno adottate dai singoli paesi europei, e a livello comunitario. wc/AGIMEG