Il workshop “In Nome della Legalità” fa tappa a Lecce. In Puglia nel 2018, la spesa dei giochi vale 1,25 miliardi

Il riordino del settore del gioco legale, con un testo unico e condiviso, che preveda una riduzione e riqualificazione dell’offerta del gioco, una risposta chiara al problema del gioco patologico e un contrasto adeguato a quello illegale è un obiettivo condiviso da tutti i comuni italiani. Sono questi i temi affrontati nel corso del workshop itinerante “In nome della legalità” – organizzato da Codere – che si sta svolgendo a Lecce. A introdurre la discussione sono stati Sebastiano Leo (Assessore regionale alla formazione professionale e lavoro) e Paolo Foresio (Assessore spettacolo, turismo, sport, edilizia sportiva e palestre scolastiche, sviluppo economico, attività produttive e artigianali del Comune di Lecce). Nel parterre si confrontano – moderati da Riccardo Pedrizzi, Presidente Commissione Finanze e Tesoro del Senato dal 2001 al 2006) – esponenti delle autorità locali, personalità delle forze dell’ordine, ricercatori ed esperti di dipendenze. Secondo i dati dell’ultimo Libro Blu di ADM-Agenzia Dogane e Monopoli in Italia nel 2018 la spesa (giocato meno vincite erogate) per il gioco è stata pari a 18,9 miliardi di euro, con un gettito per l’erario di 10,4 miliardi di euro. La Puglia ha contribuito con una spesa di poco superiore a 1,25 miliardi di euro (dato consolidato fonte ADM). Nella provincia di Lecce la spesa si è assestata su circa 250 milioni di euro. La Regione Puglia conferma il trend di gioco nazionale che vede gli apparecchi da intrattenimento (AWP+VLT) come il comparto con maggiore spesa ( 112.381.208,2 euro) seguito da Lotto e Lotterie nazionali (72.588.867,36 euro), le scommesse sportive (26.903.960,13 euro), il Superenalotto (8.395.339,29 euro) e il Bingo (4.881.504,41 euro). I giochi tradizionali hanno un impatto inferiore. lp/AGIMEG