Giochi, Risso (Fit): “In Italia probabilmente i giocatori problematici non sono più di 100mila”

I Tabaccai non si sono sottratti al dibattito sul modello da adottare per evitare gli eccessi del gioco, ma occorre fissare delle priorità”. LO ha detto detto Giovanni Risso, presidente della Fit, intervenendo alla tavola rotonda “La realtà del gioco lecito in Italia” che si sta svolgendo a Salerno. “La prima riguarda la distribuzione e la vendita  del gioco. Troppe attività sono entrate a far oarte di questo mondoi senza averne la professionalità. il sottosegretario Baretta ha indicato un percorso che condividiamo: il contingentamento delle slot, e sopratutto l’individuazone di poche e qualificate categorie che potranno tenere le slot”. Per Risso ovviamente le tabaccherie dovranno rientrare in  questa cerchi, “successivamente dovremo investire sulla formazione, spaziando dalla regolamenytazioine alla trattazione dei giocatori problematici”. Il terzo punto è la tutela dei minori: “Un asoetto su cui i tabaccai sono particolarmente sensibili, da anni la Fit insieme al Oige promuove una campagna di sensibilizzazione nelle principali piazze italiane”. E quindi affrontando la tutela dei soggetti più deboli: “una questione così delicata si è trasformata in una guerra di religioni. Regioni e Comuni si sono alleati contro ogni forma di gioco. pèrimo fra tutti quello legale. Il tutto seguendo presuppoosti fragile. Si crede infatti che vietando il gioco la gente smetterà di giocare. E si è convinti che il gioco legale abbia prodotto milioni di malati: le persone in cura presso i Sert sono circa 12mila,  è probabile che il numero reale sia inferiore a 100mila. Secondo fonti accreditate in Italia ci sono 30 milioni di giocatori”. Risso infime ha chiesto che una parte delle entrate erariali sui giochi tornino ai territori: “Non si tratta di indennizzare i Comuni, né di comprarne i favori, ma di riportare nel mondo del gioco quei valri che lo hanno sempre contraddistinto”. lp/AGIMEG