Giochi: Osservatorio giovani Nomisma. “La maggior parte degli adolescenti non gioca o, pur giocando, non evidenzia forme problematiche”

“Dall’indagine emergono dei dati rilevanti. Innanzitutto, la propensione al gioco d’azzardo in Italia è un fenomeno distribuito in modo difforme: vi sono fattori che in modo chiaro ed inequivocabile determinano una maggior propensione al gioco tra i giovani. Genere, area geografica di residenza, tipo di scuola frequentata, caratteristiche della famiglia di provenienza, rendimento scolastico in matematica, stili di vita problematici quali l’uso di sostanze potenzialmente d’abuso”. Lo ha detto Silvia Zucconi – Coordinatore di Young Millennials Monitor, l’osservatorio sui giovani studenti italiani, a cura di Nomisma. “L’altro dato che emerge dall’indagine Young Millennials Monitor – ha aggiunto – è l’accesso al gioco dei minorenni (il 51% ha giocato nell’anno scolastico 2014-2015 in almeno una occasione). Seppur vi sia consapevolezza che il gioco possa trasformarsi in dipendenza (ne ha coscienza l’87% dei giovani), occorre rafforzare ulteriormente le iniziative di informazione e protezione dei target più sensibili”. “Il quadro che emerge è certamente più articolato rispetto a quello proposto da visioni stereotipate, ma piuttosto diffuse che considerano il gioco come un problema sociale, dimenticando che si tratta di un’attività ampiamente accettata nel contesto culturale italiano”, hanno poi rilevato Sara Capacci e Nicola De Luigi dell’Università di Bologna. “Il gioco è un’attività con cui molti adolescenti entrano in contatto direttamente in famiglia e nelle relazioni con amici e compagni di scuola e nella maggior parte dei casi non condiziona la quotidianità di chi la pratica”.  “A emergere è anche la diversa incidenza del gioco su diversi gruppi di studenti” – hanno quindi sottolineato Emanuela Randon e Antonello Scorcu dell’Università di Bologna. “La maggior parte degli adolescenti non gioca d’azzardo o, pur giocando, non evidenzia forme problematiche. La ricerca identifica tuttavia alcuni specifici gruppi di adolescenti problematici che vanno monitorati e seguiti con grande attenzione”. “Tra i fattori sentinella di una tendenza al gioco problematico” – ha poi aggiunto Elisabetta Poluzzi dell’Università di Bologna – “c’è lo stato di malessere fisico o mentale, riconoscibile sia tramite esternazioni dirette del ragazzo, che tramite comportamenti più o meno facilmente indagabili, ad esempio il ricorso a sostanze potenzialmente d’abuso o anche un uso di alcune classi di farmaci eccessivamente frequente”. “Ciò che appare importante per garantire uno sviluppo del settore compatibile con gli impatti sociali ad esso correlati è favorire una maggior informazione e trasparenza sui sistemi di prevenzione e controllo già esistenti, nonché sui rischi che possono derivare da un approccio non equilibrato al gioco d’azzardo, specie se tra gli utenti finali si prendono in considerazione i soggetti più vulnerabili e a rischio come i giovani” ha concluso Luca Dondi dall’Orologio Consigliere Delegato Nomisma “Young Millennials Monitor offre numeri e metodi per valutare, oltre alla dimensione socio-economica del settore e i comportamenti di gioco, anche l’incidenza del gioco problematico e le relative conseguenze in termini assistenziali e di costi sanitari che Nomisma intende mettere a disposizione di istituzioni, operatori economici e famiglie”. rg/AGIMEG