Giochi, “Jamma Magazine” festeggia il numero 100

E’ un numero “storico”  quello di Jamma Magazine attualmente in distribuzione. Per la più importante e diffusa rivista italiana dedicata al settore del gioco è infatti un compleanno importante, visto che si tratta del numero 100. Un traguardo prestigioso, raggiunto in 9 anni di vita editoriale, periodo nel quale il mercato del gioco ha subito profondi cambiamenti, diventando un’industria autorevole ma complicata. L’opera di divulgazione della cultura del gioco, affiancata da una informazione puntuale ed approfondita, da parte di Jamma Magazine è quindi risultata molto importante nella nuova stagione del gioco. Quello che segue è l’editoriale di Monica Cuprifi, direttore di Jamma Magazine, con cui si apre il numero 100 della rivista: “Jamma Magazine di settembre è il numero 100, dopo nove anni continuiamo con entusiasmo a parlare di questo nostro mercato dei giochi che per alcuni sembra aver esaurito la sua spinta evolutiva, ma non è così. C’è chi preferisce pensarlo un settore maturo, chi ci accusa di promuovere una offerta eccessiva e chi sogna di cancellare in un sol colpo domanda e offerta per un prodotto che vorrebbe non esistesse. Il gioco è un prodotto pericoloso. Si continua a ripetere questo assioma senza mai specificare che il pericolo – come dovrebbe essere in tutti i settori – deve essere riconosciuto, limitato e studiato affinché possa essere ridotto e nella maggior parte dei casi evitato. L’esercizio esclusivo dello Stato, attraverso il sistema concessorio, è una misura di cui in Europa è riconosciuta la validità ma non è sufficiente se le regole non vengono sistematicamente aggiornate con  l’evoluzione delle tecnologie e delle modalità di approccio ai giochi. Così l’attenzione verso una più diffusa e obiettiva cultura del gioco è ciò di cui necessità il sistema dell’offerta e la società italiana. Una conoscenza più profonda delle dinamiche del fenomeno aiuterebbe a comprendere meglio l’entità del pericolo gioco, sia per quello regolamentato che per le altre forme di azzardo proposte ai giocatori.

Potrebbe essere utile al regolatore che troppo spesso impone limitazioni agli operatori legali con regole inefficaci al contrasto dell’offerta in difetto di autorizzazione. Ma è certamente fondamentale per la redazione dei piani commerciali e industriali della aziende di settore, piccole o grandi che siano. Solo in questo modo possono essere comprese per tempo le opportunità che occorre perseguire. Quest’anno è stato caratterizzato dalle polemiche per l’attuazione delle disposizioni della legge di Stabilità 2015: tutte questioni che riguardano esclusivamente gli street operator e il mercato fisico dell’offerta dei giochi. Una follia se si pensa al tasso di crescita dell’offerta online e Mobile che continua a ‘rubare’ clienti agli operatori del mercato fisico. Oggi in modalità free-to-play o Freemium, attraverso i web-social, il gioco da divertimento o d’azzardo è sempre più presente nella vita degli italiani, tra i più giovani soprattutto, molto spesso senza dover rispettare regole o limiti se non quelli del mercato. E anche i più accaniti sostenitori dei divieti per il gioco si sentono tranquillizzati perché non percepiscono questo fenomeno. Forse perché sono stati rassicurati che i minori, pur utilizzando quotidianamente questi servizi non sono ufficialmente proprietari di smartphone, pc e carte di credito. Quanta ipocrisia quando si parla di gaming! Una ritrovata voglia di comprendere il gioco e le sue evoluzioni costringerebbe a convergere sulla necessità di sostenere l’offerta fisica, certamente più facile da controllare, piuttosto che penalizzarla con maggiori imposte o limitazioni e contestualmente tentare una più adeguata regolamentazione delle più moderne forme di gioco. Come principio fondamentale per tutte le modalità dell’offerta è obbligatorio privilegiare un servizio più divertente e meno aggressivo, proprio come ad esempio stanno cercando di fare a Las Vegas. Nella città dell’azzardo per eccellenza tornano i videogiochi e si punta sul divertimento, noi vogliamo invece trasformare le nostre città in piccole Las Vegas. Un bel modo per fare la valutazione dei rischi nel gioco!”. es/AGIMEG