Giochi, Francolini (Billions): “Dalle sale devono arrivare strumenti di tutela del giocatore”

Un progetto di tutela del giocatore che parte non dalle istituzioni ma su iniziativa spontanea di una sala da gioco. E’ quanto è stato presentato oggi durante il convegno “Gioco sostenibile” nella sala Billions di Roma. “IL semplice messaggio gioca responsabilmente spesso sembra buttato lì senza mostrare una vera intenzione del concessionario di tutelare il giocatore”. E’ quanto spiega Fabio Tartaglia, della PK Consulting, società che in collaborazione con il Billions ha strutturato una disciplinare per la tutela dei clienti. “Punto cardine è l’individuazione e la tutela delle categorie a rischio, oltre a un’analisi dell’ambiente di gioco. Dove si trova, come viene accolto il giocatore, come si approcciano i clienti? A queste domande si risponde con una disciplinare che abbia valenza scientifica che abbiamo realizzato in collaborazione con l’Università Cattolica costruendo quindi uno strumento più concreto adatto a sale come il Billions”. Come si tutela concretamente il giocatore? “All’interno delle sale devono essere presenti operatori, formati professionalmente, in grado di intervenire e di dialogare con  le categorie a rischio”. Quindi, aggiunge Stefano Francolini, Ceo e founder del Billions, “Stiamo parlando di qualcosa che già funziona e che ha sorpreso positivamente le stesse forze dell’ordine. Qualcuno ci ha chiesto cosa ci guadagniamo. Il vantaggio per noi è che il nostro obiettivo è fare impresa nel gioco legale con tutte le competenze necessarie. In attesa di reali interventi delle istituzioni, ci siamo mossi comprendendo che non basta allontanare il giocatore, ma serve un confronto tra lo stesso e una serie di professionisti che lo possano aiutare. Serve poi aumentare i livelli di prevenzione, alzando l’attenzione sulla fascia tra i 18 ai 21 anni, e tutelando con un basso reddito”. cz/AGIMEG