Giochi, Ennuschat (Univ. Bochum): “La legislazione tedesca oscilla tra regolamentazione per prevenire i rischi da gioco e la legge sul commercio, che tutela la libertà d’impresa”

dai nostri inviati – La situazione legislativa della Germania, in materia di gioco, è tutt’altro che semplice ed è molto condizionata dal Trattato federale su gambling del 2012. Ma l’attuale dibattito nasce da una decisione della Corte costituzionale federale del 2006 che riguardava il monopolio nelle scommesse sportive. Ne hanno parlato questa mattina a Salerno tre studiosi e docenti dell’Università di Bochum, Jörg Ennuschat, Johannes Güldnere e Sebastian Walisko, che hanno provato a ricostruire un quadro sintetico della situazione attuale e delle prospettive di riorganizzazione del gioco nei 16 länder tedeschi. “La legislazione tedesca oscilla tra due aspetti separati” ha detto Ennuschat “che vanno dalla regolamentazione, che ha l’obiettivo di prevenire i rischi da gioco, e la legge sul commercio, che vuole tutelare la libertà d’impresa. Ma l’argomento sul quale si insiste maggiormente è quello della prevenzione e, in particolare, del rischio di dipendenza. Una conseguenza, forse, delle nostre caratteristiche nazionali: siamo portati a vedere più i rischi che non le opportunità”. Güldner ha provato a schematizzare la complessa situazione normativa del gioco su internet. Mentre i casinò on line sono generalmente vietati per il trattato federale, c’è un’intensa attività di operatori di gioco che hanno sede in altri Stati dell’Unione europea. Ci sono poi 23 operatori che hanno ottenuto una licenza dallo Schleswig-Holstein, uno dei 16 länder, concessa appena un anno prima dell’entrata in vigore del Trattato federale. Licenze che, comunque, sono valide solo nel territorio di quello stato e scadranno il prossimo anno. “Il Centro federale per l’educazione sanitaria ha realizzato lo scorso anno uno studio sul comportamento dei giocatori e la patologia da azzardo” ha aggiunto Güldnere “rilevando che il rischio maggiore è correlato alle slot machine e alle scommesse a quota fissa, con diversi meccanismi di engagement: per le macchine, il rischio è connesso soprattutto alla frequenza e l’intensità delle giocate, mentre sulle scommesse il pericolo è costituito dalla convinzione del giocatore di potere prevedere l’esito di un evento per la propria competenza”. Proprio sulla divisione dei poteri legislativi negli stati federali si è concentrato Walisko, che è partito dal Trade regulation act, una legge che riguarda l’intero settore del commercio e un articolo espressamente dedicato al gioco d’azzardo. Secondo il quale, in buona sostanza, “un’agenzia del Governo deve garantire la libertà di svolgere attività commerciali se in possesso dei requisiti di legge. E i requisiti più importanti sono: la responsabilità del titolare e l’esistenza di misure di protezione dei minori”. Le competenze in ambito di giochi sono, comunque, molto frammentate. Le slot machine, per esempio, devono avere un certificato di conformità dell’Istituto nazionale di metrologia. Altre norme specificano quante macchine possono essere installate in una sala giochi o in un locale pubblico, mentre il trattato federale del gioco specifica le distanze minime tra le sale giochi, per evitare un’offerta impattante perché troppo concentrata. “Questi provvedimenti dimostrano che il legislatore tedesco usa un approccio quantitativo per regolamentare il gioco d’azzardo” ha concluso Walisko “anziché un approccio di tipo qualitativo. Molti giuristi sono convinti che gli strumenti legislativi per risolvere i problemi di patologia da gioco siano in conflitto con i principi democratici. Ma c’è anche un problema più complesso. Le autorità spesso non sanno come applicare le regole senza violare i principi costituzionali”. gpm/AGIMEG