Giochi, De Rosa (Univ. Salerno) “Spesso si danno numeri eccessivi sulla dipendenza da gioco o ci si basa su ricerche fatte per altri paesi”

Il gioco è fluido come l’acqua. Con questa premessa, la professoressa Ornella De Rosa, docente di Storia del Gioco Pubblico all’Università di Salerno, è intervenuta alla presentazione del libro “Chi non gioca è malato” del prof. Norbert Bolz, in corso di svolgimento a Roma. “Quello che dobbiamo fare – ha continuato la De Rosa – è insegnare al giocatore come creare degli argini. C’è un errore quando si collegano le parole gioco e azzardo. I giochi di alea sono quelli dove la casualità ha un ruolo dominate. Ci può essere al massimo una quota minima di abilità”. “Con l’università di Salerno – ha proseguito – abbiamo fatto molte ricerche. Spesso leggo numeri eccessivi sulla dipendenza da gioco ed altrettanto spesso ci si basa su ricerche da contestualizzare in altri paesi come ad esempio quello anglosassone, dove esiste la cultura del gioco. Ognuno di noi ha qualche dipendenza. Il telefonino è una di queste. Il gioco, nel vuoto delle ambizioni individuali e collettive, ci dà la possibilità di avere punti di riferimento, anche se illusori”. cz/AGIMEG