Federserd, a Roma il Quinto Congresso Nazionale sulle Dipendenze. Fea, Non tutto ciò che fa problema è una patologia

Ridurre le occasioni di gioco; investire risorse per studiare il fenomeno delle ludopatie, in particolare per capire in chi va curato; sostenere e sviluppare le collaboprazioni tra cittadini attivi, associazioni, amministrazioni locali, imprese e fgestori dei giochi, per contenere gli eccessi e correggere le politiche in materia di azzardo. E’ quanto chiede alle istituzioni Federserd che a Roma ha organizzato il Quinto Congresso Nazionale sulla Società Dipendente. In particolare, per la Federazione che riunisce i Servizi delle Dipendenze, vi è una correlazione tra i numero di slot presenti sul territorio e l’aumento delle patologie. “E’ necessario riprendere il controllo della situazione, ovvero affrontare la questione da più punti di vista” ha detto Maurizio Fea, psichiatra e esponente del Consiglio Direttivo Nazionale, nel corso della conferenza stampa. “Federserd ha cercato di riunire una serie di soggetti istituzionali e non per esaminare la questione e conciliare gli interessi”. Per Fea, però, in primo luogo “Occorre sgombrare il campo da una serie di equivoci semantici. Non tutto ciò che fa problema costiuisce una patologia, ma solo quei comportamenti sostenuti da condizioni neuropsicologiche e genetiche di vulnerabilità verso le gratificazioni e la difficoltà a controllare gli impulsi e valutare i rischi\. Non tutto ciò che è patologia è curabile. Non sono i medici, né il sistema sanitario a poter cuirare quelli che sono problemi culturali e ambientali”. gr/AGIMEG