Eventi, Workshop Acadi. Vargiu (pres. XII Commissione Camera): “Sui giochi non c’è un confronto tra Parlamento e Governo”

“Con la XII Commissione della Camera abbiamo portato avanti – nella consapevolezza che era aperta la delega fiscale – un lavoro sugli aspetti di nostra competenza, ma siamo intervenuti anche su aspetti immediatamente collegati, come le distanze minime”. Lo ha detto intervenendo al workshop Acadi, il presidente della Commissione Pierpaolo Vargiu, ricordando il disegno di legge sulle ludopatie licenziato circa un anno fa dalla Commissione e da allora arenato per difetto di copertura economica, un profilo su cui Vargiu ha risposto direttamente a quanto affermato in precedenza dal sottosegretario Baretta – ovvero che i detrattori dei giochi avessero respinto l’idea di un fondo contro le ludopatie alimentato dagli stessi giochi, perché quei soldi sarebbero stati “sporchi” – “Pecunia non olet, i soldi non puzzano” ha precisato Vargiu. Il presidente della Commissione Salute della Camera ha quindi spiegato che  in  Italia “ci sono circa 19 milioni di giocatori; di questi circa 3 milioni giocano in maniera consistente; 700mila sono a rischio; e 300mila sono patologioci. Questi ultimi sono riassorbiti nei LEA, nei livelli essenziali di assistenza”. Vargiu ha quindi sottolineato che sulla questione dei giochi “non c’è un derby Parlamento-Governo. Noi siamo disponibili al dialogo, per stabilire insieme quale sia il canale migliore per proseguire la discussione”. Vargiu ha ricordato che “Nel 2003 il 57% del gioco era illecito, nel 2013 l’8% era illecito. Al di là delle esigenze di cassa, ogni Stato ha interesse a contrastare un simile fenomeno illegale”. E ha quindi caldeggiato l’adozione di un sistema – sulla base del modello anglosassone – in cui parte del gettito dei giochi viene destinato alle cosiddette goodcauses: “Sarebbe necessario utilizzare parte di queste risorse per finanziare progetti per l’educazione del giocatore, e quindi per la prevenzione delle ludopatie”. gr/AGIMEG