Enada, Pastorino (pres. Sts): “Legge del Piemonte affossa le imprese, ma non produce effetti contro la ludopatia”

“Nel 2018 vediamo che in molte regioni le leggi non sono entrate in vigore, in Piemonte c’è stato invece fretta di farlo. Una legge quella del Piemonte con schema classico, con una distanza di 500 metri da luoghi sensibili. Anche se di fatto la distanza cambia poco essendo così tanti i luoghi sensibili. Gli effetti sono quattro: la crisi delle imprese, la possibilità di licenziamenti, il divulgarsi del gioco illegale, per la salute non mi sembra che i dati siano variati”. E’ quanto ha detto il presidente del Sindacato totoricevitori sportivi, Giorgio Pastorino, intervenendo al convegno organizzato da Agimeg “Ragione & regioni: la politica del gioco divide l’Italia”. “Le crisi delle imprese provengono da lontano, sono state pensate. In un periodo di crisi feroce arrivano anche leggi su distanziometri. Le occupazioni sono a rischio, anche le piccole imprese rischiano la chiusura e di conseguenza i dipendenti del gioco legale vanno a casa. I sindacati per molto tempo hanno sposato idee degli enti locali piuttosto che le nostre, quando il poemetto è partito abbiamo aperto dialogo con i sindacato fino all’apertura del tavolo. Un mese fa i sindacati hanno iniziato a manifestare con noi contro la legge della regione. Poi la questione dell’illegalità diffusa. In Piemonte lo abbiamo visto dal giorno dopo: sono tornati i totem ,che permettono di giocare senza il controllo della Sogei e dei Monopoli. A un anno di distanza i dati non mutano. La salute quindi non migliora. Noi veniamo bersagliati da dati che parlano di migliaia di giocatori, ciò è falso perché si mischiano giocatori problematici, utilizzando quel numero per dire che sono malati. Sono 10 anni che parliamo di dipendenza dal gioco per parlare della dipendenza. Dopo 10 anni i dati restano invariati”, ha concluso. mo/AGIMEG