Convegno Università di Salerno, Giorgio Pastorino (Presidente nazionale STS): “con l’evoluzione del gioco si è evoluta anche la figura del giocatore”

“Nel 1946 vennero giocate le prime schedine della Sisal. Sicuramente la società in quegli anni era molto diversa dalla nostra, era l’anno in cui nascevano la Repubblica e la Vespa“. Ha introdotto così il suo intervento Giorgio Pastorino, Presidente nazionale STS. “La prima giocata, su dodici avvenimenti, costava 30 lire, cioè poco più di un caffè – ha proseguito – ed il Totocalcio crescerà fino agli anni ’90, e dal 50 in poi si inserirà anche il tredicesimo. I giocatori cominciano a diventare un gruppo, a fare dei sistemi per cercare di azzeccare la vincita massima dividendo la spesa e la vincita. Negli anni ‘50/60 il montepremi del Totocalcio iniziò a galoppare, erano gli anni del boom economico e si vedeva”. “Negli anni novanta – ha continuato Pastorino – arrivarono le prime pay tv che contribuirono, soprattutto con i posticipi, al declino del Totocalcio. Di certo nelle case non si sono diffuse fortemente solo le tv ma anche i computer, e il giocatore ha iniziato a non trovare corrispondenza nei prodotti. Per questo motivo lo Stato regolamenta le scommesse a quota fissa, dove un giocatore gioca da solo contro il banco e si può giocare su tutti gli sport e su moltissimi campionati. Rispetto alla mia esperienza, io divido i giocatori in professionisti, ovvero quelli che giocano una solo partita con somme più elevate e che la studiano durante la settimana, esperti, cioè coloro che conoscono bene il mondo dello sport e che amano anche il gioco live, medi, tra i quali troviamo ex giocatori di totocalcio ed ex giocatori di nero che si pongono l’obiettivo di vincere poco ma spesso e si informano in ricevitoria, per finire con quelli saltuari, che giocano la partita del week-end”. “Betting exchange è una modalità di gioco online basata su un piattaforma che fa scambiare ai giocatori scommesse tra di loro, avendo a disposizione statistiche e tanti altri strumenti da specialisti tanto che un giocatore può fare sia da banco che da giocatore stesso sapendo, però, calcolare bene i rischi esattamente come farebbe un operatore di Borsa. In quest’ottica l’immagine di questo tipo di scommettitore, è completamente diverso da quello di una volta, si passa da giocatore a trader. Per di più gli analisti dicono che non è escluso che il mondo della borsa e il betting exchange si potrebbero anche fondere, e questo farebbe si che le regole che valgono oggi per le scommesse dovranno cambiare per forza, dovrà esserci un maggiore controllo una maggiore trasparenza e anche una maggiore tutele dei giocatori che approcceranno a questa nuova modalità di gioco”. mdc/AGIMEG