Codere “In nome della legalità”, gli interventi al workshop di Firenze

Si è tenuta questa mattina a Firenze – presso la Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, Via Camillo Cavour 3 – una nuova tappa del workshop itinerante “In nome della Legalità” organizzato da Codere. Di seguito tutti gli interventi.

Antonella Coniglio – Assessore alla legalità Provincia

Rete malavitosa sta entrando nel nostro territorio. La Provincia, nel gioco, fa parte con avviso pubblico di una campagna di sensibilizzazione e contrasto al gioco d’azzardo. Il nostro territorio è una rete strategica.

Claudio bozza -Moderatore Corriere Fiorentino

Il settore del gioco d’azzardo coinvolge 200.000 persone. C’è bisogno di regole per regolamentare un settore nuovo che in italia è iniziato a crescere tra il ’99 e il 2000 quando si è rotto il trio totocalcio, totip e gioco del lotto.

Qui parleremo di gioco d’azzardo nel nome della legalità. L’importanza di non giocare dove capita.

Daniela Guiducci – Monopoli di Stato

Occasioni come questa sono validissime per creare sinergia tra noi come amministrazione, forze dell’ordine, comune e provincia.

Andamento del gioco: molto diffuse le macchinette (New Slot o VLT) presenti in tante tipologie di esercizi commerciali. Ma esistono tante altre forme di gioco, legate all’ippica o al totocalcio.

Andamento in Toscana: situazione tranquilla, non ci sono situazioni di grande irregolarità. Ma è vincente la politica dell’amministrazione. Noi, dal 2011, abbiamo esteso la nostra presenza sul territorio (siamo presenti in quasi tutte le province toscane) così riusciamo a fare opera di prevenzione.

Noi dobbiamo redimere i casi di irregolarità, ma dobbiamo fare anche informazione e prevenzione per creare un tessuto di gioco legale

Noi auspichiamo la creazione di un testo unico per avere maggiore regolamentazione.

Prove di gioco utili per verificare se il concessionario ha macchinette perfettamente collegate.

Una “educazione” degli esercenti ci permette una corretta educazione anche dei giocatori.

Decreto Balduzzi particolarmente incisivo in questa logica della legalità. Oggi sono più chiari anche i rischi della ludopatia.

Dal punto di vista normativa c’è nuovo decreto che prevede metodi di monitoraggio per verificare le irregolarità.

Controlli sempre più intensificati e controlli straordinari in tutta Italia con impiego di tutte le forze dell’ordine, di concerto con noi.

Altra normativa per il gioco legale (dal 1 gennaio 2011) tutti coloro che operano con apparecchi con vincite in denaro devono obbligatoriamente iscriversi al registro degli operatori, registrando il numero di licenza. Gli operatori devono essere in possesso dei requisiti previsti.

Altro tipo di controllo: noi verifichiamo il rispetto della normativa esistente, che prevede che a seconda del tipo di esercizio venga istallato un determinato numero di apparecchi. Questo permette di verificare e anche di tutelare il consumatore.

Già nel 1948 il legislatore aveva previsto la riserva di tutta la materia del gioco allo Stato. Poi lo Stato da la concessione, per l’esercizio, ma il controllo è riservato all’ADM (Agenzia Demani e Monopoli).

Noi facciamo controlli anche e soprattutto nelle aree con più altra concentrazione di minori (scuole, chiese…). Le sanzioni sono molto pesanti (amministrative dai 5000 ai 20.000 euro + chiusura dell’esercizio dai 10 ai 30 giorni)Abbiamo riscontrato a fine ottobre 2 casi di questo tipo.

Elenco operatori iscritti nei nostri elenchi:

Dal 2011 in Toscana sono state aperte nostre sedi a Grosseto, Pisa, Massa, Pistoia (no Siena, Arezzo e Prato). In Umbria è stata aperta la sezione di Terni.

Matteo Renzi non ha speso parole gentili nei confronti della materia gioco.

Rapporto tassazione fatturato ha delle discrepanze, ma questo dipendedalle probabilità di vincita (maggiore con le VLT)

Perché esistono ancora sacche di gioco d’azzardo, nonostante tutto quello che si è fatto?

 

Prof. Ranieri Razzante (Presidente AIRA – Associazione Antiriciclaggio)

Intanto bisogna distinguere tra Gioco illegale perché gestito da associazioni illegali o gioco legale ma praticato in maniera illegale. L’apparato repressivo che è stato messo in atto è tra i più efficaci che si possono avere oggi.

Io credo che il gioco illegale abbia subito una bella botta sia dall’attività delle forze dell’ordine, sia dall’apparato legislativo (soprattutto per quanto riguarda il rilascio di nuove concessioni) e poi anche le campagne informative di Codere hanno avuto un grande riscontro per quanto riguarda la formazione del cittadino, che così conoscerà tutte le regole del gioco.

I mezzi di contrasto spesso sono inadeguati, non si ‘può mettere un poliziotto in ogni corner di gioco, ma credo che ci sia maggiore vulnerabilità nell’ambito del gioco on line, perché è li che la criminalità tende ad insinuarsi in maniera più massiccia e anche più semplice. Così è più facile che l’illegale cerchi di diventare legale, ma con gli strumenti investigativi che abbiamo è anche più semplice scoprirli.

Dai clandestini il giocatore va perché è maggiore la vincita e poi per maggiore riservatezza E’ suggestivo il patto fraudolento. La bisca affascina perché è di più difficile individuazione.

Dott. Francesco Lento – Sostituto Commissario Questura Firenze

Noi ci occupiamo delle autorizzazioni per quanto riguarda le VLT e del controllo, perché noi siamo un organo di controllo del territorio. Siamo chiamati a vigilare e il nostro impegno è su entrambi i fronti.

Finalmente il panorama normativo si sta sgombrando e la recentissima giurisprudenza consolida le tesi del decreto Bersani. Questo è importante perché crea i presupposti per la nascita del Testo Unico. Per noi è importante perché costituirebbe un riferimento.

L’operatore di polizia così può attingere le informazioni da applicare.

Un altro sostegno viene dalle associazioni di categoria.

Ultimamente sono sorte delle agenzie strategiche (in periferia) che vanno mappate per poter essere vigilate e su questo ci può aiutare solo un’adeguata legislazione in materia.

Non ci sono zone particolarmente sensibili tra i cittadini di origine orientale, cinesi si sono integrati bene. Ma esistono zone dove il passaggio delle forze dell’ordine è meno attento ed è li che si può avere qualche problema. Ma non esistono zone franche, per fortuna.

Ing. Massimo Ruta –Country Manager Codere

Noi siamo in prima fila nella prevenzione alla ludopatia. Abbiamo usufruito della collaborazione dell’associazione ”Primo Consumo” e miriamo ad aiutare anche con supporto psicologico nel caso di gioco compulsivo.

Purtroppo quello che sfugge oggi è la misura del fenomeno e c’è molta superficialità nel trattare la fenomenologia del gioco patologico. Meno di 6000 persone sono seguite dal Servizio Sanitario Nazionale.

Il gioco compulsivo è una patologia e come tale va curata, ma riconoscendo i confini reali del fenomeno.

A Forte Dei Marmi caso di chiusura sala giochi nel centro storico. Il Tar approva, perché i comuni possono decidere. Questo può favorire le attività clandestine?

Dott. Lanto – La sentenza del Tar agevola i comuni che possono legiferare sulle autorizzazioni che essi stessi rilasciano.

E’ legittimo da parte dei comuni decidere. Ma là dove lo Stato richiama a se la decisione, lo fa per motivi di ordine e sicurezza.

Ing. Massimo Ruta – Oggi grazie allo Stato e alla regolamentazione il giocatore può giocare divertendosi di più. Il giocatore viene verso il legale perché ha più possibilità di divertirsi, quindi lo schema proibizionistico deve essere pensato come formazione e informazione. In questo senso dovrebbero essere formati i giovani, come si fa con altri temi come la droga o l’alcol.

Prof. Ranieri Razzante – Il decreto Balduzzi crea un po’ di confusione. Chi dice che una sala giochi in centro crea più problemi di una in periferia. Il dramma riguarda i giovani, che se vogliono si spostano in periferia.

Gli incentivi per non aprire le sale giochi (Lombardia, Lazio e Toscana) sono un’assurdità, in un momento storico come questo. L’illegalità ci può essere in qualsiasi attività commerciale.

Io non credo che il criminale o il ludopata vada a giocare in centro, quindi non capisco il perché della sentenza. Si tratta di una limitazione per il decoro?

Ten. Col. Federico Pecoraro Comando Provinciale GDF – Perché la GDF? Perché ha i poteri per il contrasto dell’illecito (D. Lgs. 19 marzo 2001, n. 68). Noi per legge ci occupiamo di sicurezza pubblica e tutela dell’ordine. L’illecito produce evasione fiscale e offende gli interessi del mercato e del potere economico. Danneggia chi rispetta le regole e offende la sicurezza generale dell’ordinamento. Dietro al gioco illegale c’è la mano della criminalità organizzata (riciclaggio di denaro).Quindi noi tuteliamo gli interessi finanziari dello Stato. Lotta alla criminalità è priorità.

Attività trasversale è la nostra strategia di contrasto. No dobbiamo guardare a 360° il fenomeno (punto di vista amministrativo, mancato pagamento dei contributi, ecc).

Noi miriamo a generare un effetto di deterrenza. Dobbiamo far capire che i controlli ci sono e che i rischi di essere scoperti e denunciati è altissimo. Ovviamente ci avvaliamo anche delle segnalazioni al servizio 117. Piu di 15.000 di soggetti verbalizzati, ad oggi. Abbiamo trovato 15 minori dentro le sale (divieto di accesso dove ci sono le VLT). Le sanzioni arrivano fino a 20.000 euro.

3.785 apparecchi sottoposti a sequestro.

Abbiamo il “Gruppo Giochi e Scommesse, Concorsi e pronostici” che ha sede a Roma.

Noi verifichiamo anche l’esistenza dei prestanome, titolari di esercizi commerciali ma in realtà fanno capo ad attività di riciclaggio del denaro.

Nucleo Speciale di Polizia Valutaria ci aiuta in questo senso.

Esempi di sinergia tra forze dell’ordine…

 

Ten. Col. Federico Pecoraro – Noi come GDF curiamo l’aspetto amministrativo e quello fiscale. Chiediamo supporto anche alla Polizia di Stato ma abbiamo le competenze per fare questo tipo di controlli. Ovviamente ci avvaliamo anche del supporto dell’Agenzia delle Entrate. L’obiettivo è quello di raggiungere una più ampia cooperazione anche con i monopoli, ma soprattutto con il cittadino, che ci aiuta molto con le segnalazioni.

Abbiamo bisogno di una raccolta più organica delle leggi. Il Testo Uunico come prospettiva sarebbe auspicabile.

La cooperazione è fondamentale per controllare meglio il territorio.

Dott. Francesco Lanto – Spesso non è facile capire quali tipi di sinergia ci sono tra le forze dell’ordine. Ma ciascuno di noi ha dei poteri di controllo simili. Nessuno può ignorare l’aspetto amministrativo. Un poliziotto non tralascia quello che trova anche dal punto di vista amministrativo e quindi lo segnalerà alla GDF.

Spesso anche a noi, in Polizia, ci capita di mettere le mani su aspetti che non sono propriamente nostri.

C’è un aspetto occasionale della sinergia, sia uno deliberato. A volte i colleghi della GDF ci chiedono apertamente collaborazione, soprattutto quando c’è la possibilità di raggiungere risultati importanti. Questo è un tipo di sinergia che riguarda le investigazioni importanti come quelle che riguardano la criminalità organizzata.

Dott. Daniela Guiducci – Credo sia necessario coordinarsi, perché a volte capita di trovarsi negli stessi esercizi e invece di non fare controlli su altri. E poi è fondamentale la segnalazione da parte dei cittadini, al fine di organizzare degli interventi mirati.

Dal 2010 Codere è attiva anche sull’online. Come si fa a controllare i minorenni?

Ing. Ruta – Internet è una rete aperta e vive proprio per questo. Pensare di limitare l’attività è un lavoro improbo, ma i monopoli di stato ci provano e hanno oscurato più di 5000 siti.

Come limitare il campo di accesso ai minori è difficile, perché magari il minore può inserire i dati di un genitore. Bisognerebbe fare attività di identificazione attraverso le impronte corneali ad esempio, ma è un sistema molto costoso.

lp/AGIMEG