dai nostri inviati – “Il gioco non è semplicemente un vizio. Se in alcuni soggetti porta ad una dipendenza comportamentale, è necessario affrontare questo problema come collettività e non solo sui singoli soggetti. Bisogna lavorare sulla formazione, sia degli operatori di gioco sia di quelli socio-sanitari. Ma oltre a questo aspetto, esiste però un gioco sano, dove lavorano 230.000 persone. Un settore così importante non può essere cancellato a causa dei pochi casi patologici diagnosticati”. E’ quanto ha dichiarato Wilma Ciocci, sociologa e criminologa, nel corso del convegno sul proibizionismo che si sta svolgendo alla Camera. ac/AGIMEG