Analisi istituto demoscopico Quaeris: in caso di divieto di gioco sul territorio, il 34% delle persone cercherebbe alternative illegali, il 57% giocherebbe online

E’ stata presentata durante il Convegno “Liberi di scegliere, basta proibizionismo – Sì al gioco lecito, no all’illegalità” organizzato dall’Istituto Friedman in collaborazione con la Federazione Italiana Tabaccai e il Sindacato Totoricevitori Sportivi che si è tenuto a Bolzano l’analisi completa dell’Istituto demoscopico Quaeris sul gioco in Alto Adige. E’ stato intervistato un campione di 504 soggetti maggiorenni che risiedono in provincia di Bolzano. I soggetti sono per il 48,9% uomini, 51,1% donne; tra questi il 24,3% appartiene alla classe 18-34 anni, il 37,0 a 35-54 anni; mentre il 38,7% ha più di 55 anni; il 34,6% risiede nella città di Bolzano, mentre il 65,4% nel resto della Provincia. Il campione esaminato ritiene nel 70,2% dei casi utile la formazione e la prevenzione come modalità di contrasto per il gioco patologico, mentre per il 23,1% il proibizionismo; per il 6,7% non occorre alcun intervento. Nel caso in cui venisse di fatto vietato il gioco sul territorio, come sta accadendo in Alto Adige, il 57,1% del campione intervistato ricorrerebbe al gioco online, mentre il 34,1% cercherebbe alternative illegali e il 8,8% non giocherebbe più. Per il 75,5% negli ultimi 3 anni i giocatori patologici in provincia di Bolzano sono aumentati, per il 15,2% sono rimasti stabili, per il 9,3% sono diminuiti. Il 46,1% degli intervistati non conosce nessun giocatore patologico o problematico, uno solo il 9,2%, due il 13,1%, tre l’11,0%, tra 4 e 9 l’11,1%, tra 10 e 15 il 6,5%, più di 16 il 3,0%. L’88,4% vorrebbe che le Istituzioni si impegnassero maggiormente per contrastare il gioco patologico, contro l’11,6% invece contrario. Tali interventi per il 52,7% degli intervistati dovrebbero consistere in maggior informazione, prevenzione e cura; per il 18,7% in maggior tutela dei minori; per il 15,3% in maggior controllo del gioco online; per il 10,2% in maggiori divieti; per il 3,1% nel contrasto all’illegalità. Infine, riporta l’analisi, per il 52,9% esiste il rischio effettivo in Alto Adige che il gioco illegale possa sostituire quello legale, contro il 47,1% di chi invece non riconosce tale problematica. cdn/AGIMEG