Usa, Murren (Ceo MGM Casino): “Preoccupati per la nuova interpretazione del Wire Act”


“L’ultima interpretazione del Wire Act mi lascia molto perplesso. La trovo mal scritta e inapplicabile. Credo che il mio parere sia condiviso da tutti nel settore dei gioco. Siamo preoccupati”. Il commento è di Jim Murren, chief executive officer della MGM Resorts International, che non ha nascosto la flessione della propria compagnia, con una perdita nel quarto trimestre del 2018 di 23,3 milioni di dollari. L’accusa è invece rivolta alla nuova interpretazione del Wire Act, la normativa che disciplina il gioco d’azzardo negli Stati Uniti. Per quanto riguarda il gioco in via telematica durante la presidenza di Obama il Dipartimento di Giustizia interpretò la legge bloccando esclusivamente la scommesse sportive, lasciano libertà ai vari stati di regolamentare settori come quelli del casino e del poker online. Jeff Sessions, ex ministro della Giustizia con Trump, prima di abbandonare il proprio incarico ha tuttavia ribaltato l’interpretazione giuridica del Wire Act e potenzialmente potrebbe essere fatto rispettare il divieto assoluto di gioco online negli Stati Uniti. Le ipotesi a questo punto sono diverse. Quella più concreta è che venga lasciata ai singoli stati la libertà di adottare una propria normativa sulla materia, anche se è a rischio l’ipotesi di una liquidità interstatale. Fino ad aprile tutto resta comunque in bilico. Non è la prima critica in tal senso. “Il gioco legale – aveva precedentemente detto Sara Slane, vicepresidente senior degli affari pubblici presso l’AGA (American Gaming Association) – controlla miliardi di dollari che non possono finire in mano all’illegalità”. lp/AGIMEG