La Russia accusa la Nord Corea di gestire un casinò illegale all’interno dell’ambasciata

La Repubblica Democratica Popolare di Corea (RDPC) è stata accusata dal governo russo di consentire il gioco illegale all’interno della propria ambasciata. Pronta la risposta, con le autorità diplomatiche nordcoreane che hanno negato le accuse e hanno rifiutato di autorizzare un raid precedentemente approvato dalla Russia. L’ambasciata della RPDC ha quindi negato le accuse e ha dichiarato: “Ne abbiamo sentito parlare solo dai giornalisti. Non abbiamo casinò.” Gli ufficiali di polizia russi hanno affermato che il casinò sia gestito nell’edificio, fuori quindi dalla loro giurisdizione. I funzionari dell’ambasciata sembra abbiano affermato: “Questo è il territorio sovrano della RPDC”.

La stampa locale ha rivelato che le accuse sarebbero state fatte questa settimana dal Dipartimento investigativo della Federazione Russa allo staff diplomatico di Kim Jong-un presso l’ambasciata russa. La stampa ha rivelato che le operazioni sono in corso in una “lussuosa stanza con un croupier“ presumibilmente frequentate da VIP, politici, avvocati e diplomatici nordcoreani.

“Le ambasciate dovrebbero adempiere alle loro funzioni e non impegnarsi in attività commerciali e in qualsiasi altra attività“, ha affermato l’avvocato Dmitry Labin. “Stiamo aspettando una dura condanna da parte del ministero degli Esteri, poiché in realtà gli organismi preposti all’applicazione della legge non possono fare nulla in questa situazione“.
Prosegue quindi il pugno duro del governo russo contro il gioco d’azzardo. La scorsa settimana – ricorda Acesbook – un blitz ha portato all’arresyo di cento persone, che di fatto gestivano in network di 100 mini casinò illegali. lp/AGIMEG