Giochi. Spagna: il governo pensa a una regolamentazione nazionale per le sale da gioco

Potrebbe essere una vera grande rivoluzione quella annunciata dal ministro delle Finanze spagnolo Maria Jesús Montero ieri alla Camera dei Deputati. Dopo oltre trent’anni dalla regolamentazione delle macchine da gioco a vincita limitata, il governo Sanchez potrebbe a introdurre a breve la prima normativa nazionale.
L’idea è quella di un regio decreto che andrebbe a superare le competenze delle singole comunità autonome per regolare in una forma più rigorosa le sale scommesse e le sale giochi.
Rispondendo ad una interrogazione parlamentare Maria Jesús Montero ha ricordato che ”l’11 ottobre scorso è stato firmato un accordo socialisti-Podemos per rendere possibile
il progetto di bilancio”. Tra i punti dell’accordo “uno di questi è molto significativo, credo, e riguarda la politica che svilupperemo in termini di gioco d’azzardo. Si riferisce a tutto ciò che ha a che fare con il controllo della pubblicità online, che è anche la competenza più esclusiva del governo spagnolo per quanto riguarda la possibilità di armonizzare attraverso un decreto reale le diverse legislazioni delle singole comunità autonome”. “Pertanto, il nostro obiettivo è essere in grado di regolare tale attività all’interno della legge in modo da dare un messaggio chiaro alla società per scongiurare il rischio di dipendenza.
Rispetteremo l’accordo che abbiamo firmato” ha assicurato il ministro.
La normativa vigente – In base a quanto previsto dalla Costituzione spagnola, in materia di riparto delle competenze, la disciplina del gioco d’azzardo è ripartita tra lo Stato centrale, responsabile della garanzia della sicurezza, dell’ordine pubblico e della tutela dei minori e le comunità autonome, in relazione alle rispettive norme statutarie. A livello nazionale, due istituzioni condividono i poteri di regolamentazione: la Direzione generale per l’Organizzazione dei giochi (DGOJ), che dipende dal Ministero delle Finanze e il Consejo de politicas del juego, di cui fanno parte anche i rappresentanti delle comunità autonome e che è chiamato a svolgere un ruolo di coordinamento tra queste ultime e lo Stato, in materia legale, quindi anche con riferimento al rilascio delle licenze, e fiscale. L’industria del gioco d’azzardo è principalmente regolata attraverso il rilascio di licenze.
Le comunità autonome hanno provveduto alla regolamentazione, all’autorizzazione, alla tassazione ed al controllo delle attività di gioco pubblico e privato nell’ambito dei rispettivi territori, con particolare riferimento ai punti vendita ivi presenti; al contempo, ogni tipologia di gioco offerta a livello statale è soggetta alla competenza del Ministero delle Finanze, nell’ambito del quale la DGOJ provvede alla regolamentazione, all’autorizzazione, al controllo e, se necessario, all’applicazione di sanzioni: quindi, il Ministero ha la competenza sui giochi online pubblici e privati che vengono offerti in più di una Regione.
Per quanto riguarda gli apparecchi da gioco sono considerati come offerta di gioco ‘privata’, ovvero attività gestita dagli operatori privati muniti di regolare licenza.
La registrazione e l’omologazione di ciascun apparecchio sono obbligatorie. Altri aspetti quali la distanza minima tra le sale da gioco, il numero massimo di apparecchi che possono essere installati in ciascuna sala e la garanzia finanziaria che gli operatori sono tenuti a depositare sono rimessi alla potestà legislativa delle singole comunità autonome. lp/AGIMEG