Casinò: Il Crockfords vince la causa contro il “baro” Ivey: non dovrà pagare 12,4 milioni di dollari

La Corte Suprema di Londra si è pronunciata circa il contenzioso tra Phil Ivey ed il Crockfords Casino, storica casa da gioco londinese che si era rifiutata di pagare vincite per 7,7 milioni di sterline (12,4 milioni di dollari) ottenute da Ivey ai tavoli di Punto Banco nel 2012. Il giudice John Mitting ha infatti deciso che la tecnica chiamata “edge sorting”, usata da Ivey e dalla sua partner per riconoscere le carte grazie ad un difetto di fabbricazione che le rende distinguibili dal retro, è illegale e quindi ha disposto che il Crockfords Casino non dovrà pagare al pro americano neanche una sterlina dei 7,7 milioni che in teoria gli dovrebbe.
Ivey – riporta Pokernews – aveva sbancato il Crockfords Casino ad Agosto 2012 ma la casa da gioco di proprietà del marchio Genting aveva rifiutato da subito di liquidare l’enorme cifra. Dopo mesi di negoziazioni che non avevano portato alla risoluzione del contenzioso, Ivey aveva deciso quindi di appellarsi alla Corte Suprema di Londra il 7 Maggio 2013, in quanto a suo vedere il modo in cui le vincite erano state ottenute era perfettamente legale.
“Si è procurato un vantaggio che il gioco non prevede, questo per me è barare” ha spiegato il Giudice Mitting secondo quanto si legge da Bloomberg Businessweek.
Tramite un portavoce, Ivey ha ovviamente espresso il dissenso per la decisione: “Credo che quello che abbiamo fatto fosse una strategia legittima, abbiamo soltanto approfittato della negligenza del Crockfords che non ha pensato di tutelarsi da giocatori della mia abilità. Purtroppo però oggi il giudice non ha concordato”.
Agli avvocati di Ivey non è stato accordato il permesso di appellarsi al verdetto, ma la palla passerà ora sicuramente alla Corte d’Appello dove Ivey cercherà di far valere le proprie ragioni. lp/AGIMEG