eSports, De Rosa (Università Salerno): “Quando si gioca è importante non perdere la bussola”

“L’informatizzazione del gioco per i giovani è una cosa normale, non lo è per chi ha qualche anno in più. Quello che oggi viviamo, per la mia generazione, è paradossale. La società neotecnica è caratterizzata dall’uso quotidiano delle nostre tecnologie. In Italia il gioco è dato in concessione a operatori privati, con una diversa concezione della gestione dell’attività di gioco si registra una accelerazione dell’evento, e oggi l’estrazione è frequente e ripetuta. Il tutto grazie alle tecnologie, e i giovani ne sono i protagonisti. Uno dei problemi ‘collaterali’ è quello dell’eccesso di offerta, spesso identificata nell’eccesso di presenza delle slot, e quindi negli eccessi in termini di spesa. A mio avviso non esiste un giocatore patologico, semmai una persona che dipende da ciò che investe”. E’ quanto ha detto la Professoressa Ornella De Rosa dell’Università di Salerno nel corso del convegno odierno “Il fenomeno mondiale degli eSports – Futuri impatti sul mercato italiano”. “In fondo ognuno di noi scommette, anche su se stesso – ha proseguito -. Lo facciamo ogni giorno, puntando sul nostro futuro. La cosa importante è capire cosa si fa giocando, senza perdere la bussola. Farlo in modo legale. E’ inutile cercare vie di fuga, anche nel gioco, coltivare false speranze. Non è il giocatore ad essere patologico, ma il modo di ricercare il piacere”. lp/AGIMEG