Lettera aperta di un’imprenditrice del gioco al Ministro Di Maio: “Si sta giocando con la vita dei piccoli imprenditori, numeri su ludopatia sono surreali”

“Si parla di gioco e di ludopatia facendo distinzione tra i giochi, quando tutti i giochi con vincita in denaro posso avere effetti negativi sulla persona affetta da patologia. Si danno numeri surreali sulle persone affette da ludopatia e di soldi spesi dalla Sanità per la loro cura, e non si quantifica come, con le nuove norme regionali, i cittadini coinvolti in questo settore stiano andando a gambe all’aria. Qui non si tratta di lobby, qui si sta giocando con la vita di piccoli imprenditori e mi chiedo se sia costituzionale salvaguardare l’interesse di una minoranza a discapito di una maggioranza”. E’ quanto si legge in una lettera aperta di Antonia Campanella, un’imprenditrice pugliese del settore del gioco, al Ministro Di Maio. “La cosiddetta ludopatia non è altro che un fenomeno provocato dai governi precedenti che per far cassa hanno ampliato sempre più il numero di concessioni a terra con bandi e sanatorie e che per far cassa hanno aumentato sempre più la tassazione, come ha fatto anche Lei nel Decreto Dignità, una tassazione che visti i nostri margini così ridotti va a cadere sempre a discapito del consumatore finale. Mi domando se Lei, Signor Ministro, crede davvero che il ludopatico si salverà con la nostra espropriazione, quando non c’è miglior sistema di controllo e di tutela del nostro, dove perlomeno c’è un pay-out garantito e non può esistere una truffa finché il gioco sarà gestito dallo Stato. Mi domando se Le interessa più salvaguardare l’etichetta del perbenismo o realmente vuole migliorare il nostro Paese. Si parla di distanze dai luoghi sensibili senza che ce ne sia un reale motivo, quando il gioco online è ovunque e nelle attività legali i minori non possono entrare neanche accompagnati, infischiandosene di migliaia di imprenditori che hanno fatto investimenti e acceso mutui per crearsi e creare lavoro investendo in titoli concessori rilasciati dai Monopoli di Stato. Ripongo la mia fiducia nel suo buon senso e la esorto ad ascoltare chi da anni vive concretamente a stretto contatto con la problematica della ludopatia e la gestione del settore”, conclude la lettera. lp/AGIMEG