Volpe (pres. Tar Lazio): “Non serve una riforma epocale, ma interventi mirati”

“Non c’è bisogno di riforme epocali, le quali spesso annunciate si è visto poi come siano andate a finire. Sarebbero sufficienti, invece, pochi interventi migliorativi del sistema”. Lo ha detto il presidente del Tar Lazio, Carmine Volpe, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Il Tar si trova a fare i conti con una crescita esponenziale dei ricorsi: dei quasi 50mila intentati nel 2018, infatti, circa un terzo (ben 15.527) sono finiti stati affidati ai giudici laziali. I ricorsi intentati al Tar Lazio, oltretutto, sono cresciuti del 15,8% rispetto al 2017.
Tra i casi di maggior rilevo affrontati nel corso dell’anno, nella Relazione il presidente Volpe ha ricordato la sentenza sulla concessione delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea. Al centro della vicenda, il rinnovo della concessione- fino al 30 settembre 2028 – al soggetto che si era aggiudicato la gara del 2009. Il Collegio è partito proprio dall’analsi della norma del 2009: nella Relazione si spiega che “prescrive l’affidamento della gestione delle attività ad una pluralità di soggetti scelti mediante procedure aperte (sistema “multiproviding”), prevedendo altresì la rinnovabilità per non più di una volta di tali concessioni, per una durata massima di nove anni, rispettivamente suddivisi in due periodi di cinque e quattro anni. La Sezione ha rilevato come (…) la controinteressata, unica partecipante alla stessa, fosse risultata aggiudicataria della concessione oggetto di controversia. A fronte della situazione derivante dall’esito della gara suindicata ed in presenza del rapporto concessorio che ne è derivato, l’Amministrazione si è limitata a prevedere la prosecuzione di quest’ultimo, in ossequio a quanto previsto dal quarto comma dell’art. 21 del d.l. n. 78 del 2009”. lp/AGIMEG