Tribunale Civile di Avellino annulla ordinanza ingiunzione a centro Stanleybet. Avv. Agnello: “Normativa si espone a dubbi interpretativi e potrebbe determinare un diffuso contenzioso”

Il Tribunale Civile di Avellino ha annullato l’ordinanza ingiunzione applicata al titolare del centro Stanleybet per aver messo a disposizione dei clienti apparecchiature che consentono di giocare su piattaforme di gioco, ha accolto il ricorso proposto dall’avvocato Daniela Agnello e ha condannato ADM al pagamento delle spese di lite. Il processo verbale di accertamento – si legge in una nota del legale – era fondato sulla messa a disposizione di apparecchiature telematiche non conformi al divieto di cui all’articolo 7 comma 3 quarter del D.L. 158/2012, legge di conversione 189/2012 all’interno di un centro dove si svolgeva l’attività di raccolta di scommesse. Il giudice ha ritenuto fondato il ricorso dell’avv. Agnello per diverse motivazioni tra cui l’impossibilità di prendere in considerazione il disposto dell’art. 1 commi 646 e 648 della legge 190/2014 o quello dell’art. 1 comma 923 della legge208/2015 perché tali disposizioni sanzionano diverse fattispecie e perché, in applicazione del principio di specialità, l’illecito contestato di cui all’art. 7 non richiama le disposizioni sanzionatorie previste nell’ordinanza. L’avv. Agnello ritiene che la normativa in materia di computer e apparecchiature che consentono ai clienti di giocare su piattaforme di gioco muniti di titolo concessorio, si espone a diversi dubbi interpretativi e potrebbe determinare un diffuso contenzioso. Si auspica, quindi, – conclude la nota – un intervento di ADM in linea alle emergenti esigenze tecnologiche, finalizzato alla necessità di non isolare gli esercizi commerciali che collaborano alla crescita del settore. lp/AGIMEG