Tassa 500 milioni, Marrone (avvocatura dello Stato): “Non ci sono questioni di legittimità costituzionale, né irragionevolezza né disparità di trattamento”

“Dai precedenti atti processuali risulta che già con ordinanze del 2015 il Tar ha respinto istanze cautelari delle ricorrenti, in quanto la riduzione dei compensi dovuta alla Tassa dei 500 milioni non avrebbe avuto un’incidenza tale da mettere a rischio l’attività economica degli operatori. Inoltre, non viene violato il criterio di proporzionalità rispetto agli obiettivi di interesse pubblico. La questione è stata già valutata dalla Corte Costituzionale, che ha dipanato ogni dubbio in quattro punti cardine. Il primo relativo alla trasformazione radicale dell’intervento, che è una tantum e solamente per il 2015. Secondariamente l’onere complessivo è a carico di tutti gli operatori della filiera, dunque non solamente in capo dei concessionari: vengono quindi superati i dubbi di legittimità costituzionale. In terso luogo l’intervento è stato effettuato in misura proporzionale. E, infine, la nuova disposizione non obbliga i concessionari a rinegoziare le condizioni contrattuali rispetto ai gestori. Ne risulta una manifesta infondatezza delle sollevate questioni di legittimità costituzionale, in quanto non vi è nè irragionevolezza nè principio di disparità di trattamento”. E’ quanto ha detto Pio Giovanni Marrone dell’avvocatura generale dello Stato. cr/AGIMEG