Tar Lombardia: Fasce orarie legittime, erano previste anche dall’accordo in Conferenza Unificata

L’adozione di fasce orarie “si colloca, peraltro, nell’alveo di una prassi amministrativa già seguita da numerosi enti locali, in ossequio alla Intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata Stato – Regioni – Autonomie locali in data 7 settembre Lo scrive il Tar Lombardia nell’ordinanza con cui respinge la richiesta di una sala da gioco di sospendere le fasce orarie adottate dal Comune di Desio. Per il Collegio è assodato che i Sindaci , “a fini di tutela della salute e della quiete pubblica”, possano adottare “provvedimenti funzionali a regolamentare gli orari delle sale giochi e degli esercizi pubblici in cui sono installate apparecchiature da giuoco”. Inoltre, “tenuto conto anche dei dati relativi alla diffusione del gioco d’azzardo nell’ambito territoriale del Comune di Desio, la limitazione oraria contemplata nei gravati provvedimenti –complessivamente pari a 6 ore, equamente ripartite nei diversi segmenti della giornata – non appare avere operato una irragionevole compressione della libertà di impresa della ricorrente”. Per il giudice – nel contemperamento degli interessi imprenditoriali, e di quelli pubblici – “non appare aver violato il principio di proporzionalità”. Ma in ogni caso, il Tar sottolinea anche che “nella comparazione degli interessi coinvolti, appare allo stato preminente quello presidiato dalle gravate ordinanze rispetto al vulnus, di matrice meramente economica, paventato dalla società ricorrente”. rg/AGIMEG