Tar Latina annulla nuovamente le fasce orarie di Formia: Ignorata la sentenza del 2015

Il Tar Lazio, sezione di Latina, annulla l’ordinanza con cui il sindaco di Formia aveva consentito l’accensione delle slot tra le 10 e le 24, il provvedimento infatti è in contrasto con una sentenza dello stesso giudice, anche se non questa non è passata in giudicato. In sostanza la vicenda inizia nel 2014, il Sindaco di Formia all’epoca adottò una prima ordinanza per fissare le stesse fasce orarie. Alcuni operatori impugnarono il provvedimento e il Tar Latina – con una sentenza del 2015 – annullò il primo provvedimento per carenza di istruttoria. A quel punto l’amministrazione comunale ricorse in appello al Consiglio di Stato – ma senza chiedere la sospensiva della sentenza, quest’ultima “è quindi rimasta provvisoriamente esecutiva e, come tale, vincolante per il comune”, osserva adesso il Tar Latina – e adottò una nuova ordinanza con le fasce orarie, sostanzialmente di contenuto analogo. Il giudice di Latina sottolinea però che il nuovo provvedimento è stato adottato “senza che fosse svolta una nuova istruttoria; il provvedimento sotto questo profilo si limita infatti a richiamare una nota della A.S.L. Latina già depositata nel corso del precedente giudizio, da cui risultano alcuni dati in ordine all’incidenza della ludopatia nel territorio di Formia o meglio che fornisce il dato relativo al numero – 13 – di soggetti seguiti dal Ser.D. di Formia), e ad ampliare – rispetto all’ordinanza precedentemente annullata – l’apparato motivazionale con una serie di enunciati essenzialmente formali in cui prevalgono richiami alla giurisprudenza in materia”. In sostanza il novo provvedimento “nemmeno si basa su una rinnovata istruttoria rispettosa di quanto statuito dalla sentenza n. 616 del 2015 della sezione”. In altre parole, l’amministrazione non ha rispettato quanto chiedeva il Tar nel 2015, ma ha cercato di aggirare la sentenza. Del resto la difesa del Comune, nelle memorie con cui risponde al ricorso, “invoca il “fatto notorio” della diffusione della ludopatia e la giurisprudenza che ha ritenuto che tale fatto notorio possa supportare misure limitative degli orari delle sale-gioco da parte dei comuni”.  Ma il Tar obietta che “non è in discussione se il carattere di fatto notorio della diffusione della ludopatia possa o meno giustificare il potere sindacale in questione ma la circostanza che dalla sentenza n. 616 del 2015, i cui contenuti verrebbero vanificati se si seguisse la linea difensiva dell’amministrazione, scaturisce un vincolo che impone al comune di Formia di fondare le proprie determinazioni in materia su un’istruttoria svolta secondo i criteri da essa indicati”. rg/AGIMEG