Palermo, arrivano nuovi ricorsi contro il regolamento sul gioco, e il Comune annuncia il ritiro

Una pioggia di ricorsi contro le fasce orarie e il distanziometro, e il Comune annuncia di voler ritirare e modificare il provvedimento, ma la situazione a Palermo resta ancora tesa. L’ultimo ricorso è stato depositato ieri mattina – lo hanno presentato gli avvocati Alessandro Dagnino e Ambrogio Panzarella che rappresentano quattro sale Bingo e l’ANIB (Associazione Nazionale Italiana Bingo) – con l’udienza in camera di consiglio che per il momento è stata fissata ai primi di marzo. E anche in questo caso, si mettono in evidenza le ripercussioni che il regolamento comunale potrebbe avere sull’occupazione. “Parliamo di almeno 200 dipendenti” spiega Dagnino a Repubblica. “Numeri enormi che hanno famiglie alle spalle. Parliamo di grosse realtà che hanno fatto ingenti investimenti e che di certo con l’esclusione dell’attività nel pomeriggio ricevono un danno”. Ma gli avvocati delle sale Bingo puntano il dito contro l’istruttoria del Comune, che sarebbe incompleta: l’Amministrazione infatti non avrebbe effettuato “indagini sul fenomeno della patologia del gioco d’azzardo nel territorio comunale e in ordine alla composizione della domanda di gioco presente sul territorio comunale”. Inoltre, per gli avvocati, c’è la violazione dell’intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata Stato, Regioni ed Enti locali nel 2017 che indicherebbe fasce orarie più ampie rispetto a quelle dell’ordinanza comunale. lp/AGIMEG