Slot, Cassazione respinge ricorso contro custodia in carcere: “Ruolo di spicco del ricorrente nel clan Giostra per la gestione degli apparecchi per gioco d’azzardo”

La Corte di Cassazione ha respinto un ricorso contro l’ordinanza del Tribunale della Libertà di Messina con cui veniva applicata la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti, tra gli altri, di Tibia Luigi, quale soggetto socialmente pericoloso, nell’ambito di operazioni di polizia giudiziaria che hanno inflitto un duro colpo al clan Giostra, operante sul territorio messinese e retto all’epoca da Gatto Giuseppe e Galli Luigi (quest’ultimo zio del suddetto indagato). Tibia viene additato come uno dei personaggi di spicco del clan Giostra, deputato alla gestione degli apparecchi elettronici per il gioco installati presso gli esercizi pubblici e a capo di un sottogruppo tendente a svincolarsi dal Gatto nella ricerca di autonome fonti di guadagno. “Evidenzia l’ordinanza impugnata come gli interessi criminali del gruppo spaziassero dalle corse clandestine dei cavalli alle scommesse e ai giochi illegali e come dette attività rispondessero a logiche spartitorie nel controllo del territorio. E come spiccata fosse l’attitudine del sodalizio ad infiltrarsi con metodologia tipicamente mafiosa nelle attività economiche locali.” Per la Cassazione “il ricorso è infondato e va, pertanto, rigettato. (…) La motivazione dell’ordinanza impugnata procede ad una valutazione completa e logica di tutto il materiale investigativo, costituito dalle risultanze di un’ampia attività di intercettazione telefonica ed ambientale, dai servizi di osservazione, dalle denunce di alcune persone offese, dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, da perquisizioni e sequestri e comunque dalla attività di polizia giudiziaria di riscontro, per dedurne, con argomentazioni non manifestamente illogiche e coerenti con le risultanze investigative, la partecipazione associativa del Tibia al clan Giostra con un ruolo di spicco, a capo di un sottogruppo armato con molteplici interessi criminali, a partire dalla gestione degli apparecchi elettronici per il gioco d’ azzardo”. lp/AGIMEG