Scommesse, ecco la sentenza con motivazioni dissequestro ctd Betn1: “Nessuna ipotesi di reato, lo Stato italiano persegue solo interessi erariali”

Il giudice del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha depositato le motivazioni dell’istanza di dissequestro di un ctd affiliato Betn1 di Portico di Caserta. I Magistrati del tribunale campano, dopo una disamina complessiva del sistema monopolistico italiano, delle indicazioni dei Giudici Europei, della pronunce della Corte di Cassazione e delle procedure operative della nostra Società ha affermato: “il fatto ascritto alla ricorrente non risulta astrattamente sussumibile in alcuna ipotesi di reato…..”. Nella sentenza viene evidenziata la liceità della licenza comunitaria della nostra Società nell’offrire servizi transfrontalieri tramite affiliati in Italia che possono e devono garantire il rispetto dell’ordine pubblico come da indicazioni della Corte di Giustizia Europea. L’aspetto innovativo della sentenza è nell’indicare come lo Stato Italiano, per meri interessi erariali, subordini lo svolgimento dell’attività di raccolta scommesse al rilascio della Concessione italiana. Il tribunale quindi chiarisce che sono talmente numerosi gli aspetti del regime concessorio vigente in Italia in materia di giochi e scommesse che ne impone la sua disapplicazione. Non si capisce come mai – si legge nella nota di Betn1 – dopo i numerosi riconoscimenti da parte dei giudici italiani del nostro operato ancora oggi lo Stato italiano non si adegua ai dettami dei trattati Europei, continuando a scrivere leggi nell’esclusivo intento di tutelare un regime concessiorio non più attuale anche a seguito delle leggi di Stabilità 2015 e 2016. Di seguito il LINK alla sentenza. lp/AGIMEG