Scommesse, Cassazione conferma sequestro tre centri per mancata richiesta autorizzazione polizia e per intermediazione

“Per potere lamentare una discriminazione (…) è anzitutto necessario che la richiesta di autorizzazione ex art. 88 Tulps sia stata effettuata. E, nella specie, non solo tale presupposto non risulta provato, ma, come già detto, risulta attestato dalla stessa ordinanza impugnata la sua mancanza”. Con queste motivazioni la Terza sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili due ricorsi, contro i provvedimenti di sequestro, presentati dai titolari di altrettanti centri Stanleybet di Potenza. Inammissibile anche il ricorso di un altro ctd Stanleybet di Reggio Calabria, per il quale la Cassazione ricorda come “già in altre occasioni, questa Corte ha rilevato che laddove il sequestro sia giustificato dalla circostanza che l’attività svolta in concreto esuli dalla mera trasmissione al concessionario delle scommesse effettuate dai clienti, condotta tipica del CED, e si sostanzi, invece, in una vera e propria raccolta delle scommesse mediante condotte di intermediazione, non ha rilievo la censura che sollecita la disapplicazione della disciplina domestica per incompatibilità con quella comunitaria”. lp/AGIMEG