Operazione Cupola, Cassazione conferma custodia cautelare per un indagato. Riscuoteva i proventi delle scommesse

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione conferma la custodia cautelare per uno degli arrestati nell’operazione Cupola 2. I carabinieri a dicembre scorso hanno eseguito 46 arresti, in manette anche Settimo Mineo, ritenuto il nuovo capo dei capi, l’uomo che ha sostituito Totò Riina. La Cassazione adesso ha confermato le misure cautelari disposte nei confronti di un suo stretto collaboratore, nella sentenza si evidenzia infatti che il soggetto in questione “organizzava incontri fra quest’ultimo (Mineo, NdR) e altri capimafia, che era delegato a tenere i rapporti con Grasso (Michele, esponente della famiglia Pagliarelli, NdR) dal quale doveva riscuotere i proventi del settore del gioco delle scommesse, che consigliava Mineo sui comportamenti da tenere nei confronti di alcuni partecipi e che era delegato a gestire i rapporti con alcune famiglie di detenuti”. lp/AGIMEG