Gioco online, Cassazione respinge ricorso contro custodia in carcere: “Perdurante inserimento del ricorrente in un contesto criminale”

La Corte di Cassazione ha respinto un ricorso contro l’ordinanza con la quale il Tribunale del riesame di Salerno ha respinto la richiesta di riesame dell’ordinanza con la quale era stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere. Il ricorrente è indagato per associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo del gioco on line, per avere, insieme al fratello, come lui esperto gestore di piattaforme di gioco clandestino e scommesse on line, consentito a un titolare di diverse ditte e società commerciali a lui riconducibili, di utilizzare e gestire, presso diversi esercizi, un conto su una piattaforma di gioco in cambio di provvigioni. La Cassazione rileva come il ricorrente avesse “riportato una condanna ad anni due e mesi otto di reclusione per il reato di truffa e gioco illecito on line commessi in Napoli e Modena nel 2007, e che era stato poi prosciolto dalla Corte d’Appello di Napoli per intervenuta prescrizione; e che era stato rinviato a giudizio, con udienza fissata a gennaio 2017, per il reato di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio del gioco on line, contestatagli per il periodo 2005- 2011. Rilevava quindi il Tribunale che la condanna riportata e il procedimento pendente svelava il perdurante inserimento del ricorrente in un contesto criminale finalizzato alla commissione della tipologia dei reati di gioco illecito (dal 2005 al 2014, data di documentazione certa del sodalizio con il titolare di diverse ditte e società); che le modalità della condotta, commessa attraverso sofisticati mezzi informatici, destavano allarme, attesa la loro idoneità a sfuggire al controllo dello stato; che la piattaforma di gioco abusivo realizzata era estremamente dannosa per la collettività, poiché consentiva al giocatore di puntare all’infinito”. Per questi motivi la Cassazione dichiara inammissibile il ricorso. lp/AGIMEG