È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana la sentenza della Corte Costituzionale del 27 febbraio sulla legge sul gioco dell’Abruzzo. La questione riguardava l’inserimento delle caserme tra i luoghi sensibili dai quali sale e apparecchi da gioco devono rispettare la distanza di 300 metri. Nello specifico, la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Tar Abruzzo sulla legge della Regione Abruzzo sul gioco. In particolare, il Tar aveva chiesto se nella legge potessero essere individuati come luoghi sensibili anche le caserme. Per la Consulta, tuttavia, il legislatore abruzzese, “è certamente intervenuto nell’ambito della materia «tutela della salute», senza invadere la competenza esclusiva dello Stato, con una disciplina che appare altresì non irragionevole, poiché le caserme militari presentano caratteristiche idonee a essere qualificate come luoghi sensibili”. La Consulta ha precisato ancora che “Non risulta irragionevole, quindi, neppure la mancata inclusione nell’elenco dei luoghi sensibili di strutture assimilabili alle caserme militari, quali le amministrazioni civili del comparto sicurezza, censurata dal giudice a quo senza neppure illustrare le ragioni per cui tali tipologie di strutture sarebbero assimilabili”. cdn/AGIMEG
