Distanze, Tar non blocca la chiusura di una sala di Cesena. “Iter iniziato un anno fa, si può attendere la camera di consiglio”

Il Tar Emilia nega con decreto la sospensiva a una sala da gioco contro il provvedimento di chiusura emesso dal Comune di Cesena e dai Comuni della Valle del Savio; la sala infatti non rispettava le distanze minime dai luoghi sensibili. La vicenda inizia nel giugno 2018 quando i Comuni della Valle del Savio avviano il procedimento finalizzato alla chiusura; a febbraio scorso poi emettono una nota con cui appurano che effettivamente la sala in questione non rispetta le distanze minime da un luogo sensibile. Il 12 agosto infine dispongono la chiusura effettiva dell’attività. Il Presidente della Prima Sezione, nel decreto, sottolinea che – anche in considerazione del lungo tempo trascorso dal’avvio del procedimento – non vi sia urgenza di sospendere il provvedimento, e che si possa attendere la camera di consiglio: “comparato il danno pubblico derivante dalla ludopatia con il danno privato imprenditoriale e tenuto altresì conto del lungo periodo trascorso dall’inizio del procedimento de quo, non sussiste il requisito del danno grave ed irreparabile tale da non poter neppure attendere la prima camera di consiglio”. Inoltre, ricorda che la sala “non nega che la sua attività sia a distanza da un luogo sensibile inferiore a quella normativamente permessa”, aspetto quest’ultimo su cui c’è una “giurisprudenza ormai consolidata”. La camera di consiglio – in cui si discuterà nuovamente la richiesta di sospensiva – è stata fissata al 25 settembre. rg/AGIMEG