Dirty Soccer, Consiglio di Stato conferma condanna disposta da Corte Federale d’Appello nei confronti di un indagato

IL Consiglio di Stato ha respinto il ricorso intentato da uno dei soggetti coinvolti nell’inchiesta del 2015 sul match-fixing Dirty Soccer contro le decisioni del Tribunale Federale Nazionale della FIGC e della Corte Federale d’Appello. Al termine della vicenda giudiziaria, l’uomo – i cui estremi sono coperti da omissis – era stato sanzionato con l’inibizione per 5 anni e con un’ammenda di 80mila euro. L’inchiesta era stata condotta dalla DDA di Catanzaro e aveva portato all’arresto di 50 persone, sospettate a vario titolo di aver combinato i risultati di alcuni incontri di Lega Pro per lucrare con le scommesse. Il ricorrente aveva impugnato la decisione della Corte Federale di fronte al Collegio di Garanzia dello Sport, che tuttavia aveva respinto il ricorso perché non erano state “prospettate censure non aventi ad oggetto vizi sindacabili nel giudizio di legittimità (violazioni di norme e omessa o insufficiente motivazione su punto decisivo della controversia)”. Di qui il ricorso ai giudici amministrativi. Il Consiglio di Stato però conferma la correttezza della decisione: “in difetto di elementi capaci di integrare il vizio di manifesta illogicità o travisamento, il Collegio di Garanzia dello Sport non avrebbe avuto titolo per accogliere la domanda di una nuova e diversa valutazione dei fatti, in realtà sostitutiva di quella della Corte Federale di Appello”. lp/AGIMEG