Corte Costituzionale sulla Tassa da 500 milioni: ecco tutti gli interventi dell’udienza

dal nostro inviato – Il Tar Lazio non ha messo in discussione se la tassa dei 500 milioni sia dovuta, ma ha sollevato dubbi sui criteri di ripartizione della tassa stessa. E’ in sostanza quanto ha spiegato il giudice Giovanni Amoroso, relatore della causa ‎di fronte alla Corte Costituzionale‎, in apertura dell’udienza che si sta tenendo questa mattina. E ha quindi spiegato che la tassa imponeva una rinegoziazione degli accordi tra concessionari e gestori, e un’inversione dei flussi di cassa. Il giudice Amoroso ha anche spiegato che la norma – introdotta con la Stabilità del 2015 – è stata abrogata poi con la successiva Finanziaria, è rimasto però l’obbligo di versarla per il primo anno. La stessa Stabilità 2016 ha però introdotto un criterio interpretativo, la tassa non doveva più essere conteggiata slla base dei soli apparecchi, ma si doveva fare riferimento ai compensi percepiti. Una precisazione che puntava a superare le criticità che si erano verificate, la vecchia norma addossava interemente la tassa ai concessionari (che poi avrebbero dovuto ripartirla con gli altri soggetti), con la norma interpretativa invece si coinvolgevano direttamente anche I gestori. “Un cambiamento – ha concluso Amoroso, riassumento la posizione dell’Avvocatura di Stato – che in sostanza rende superata la questione sollevata di fronte alla Corte: la tassa infatti sostenibile per la filiera, e ila norma interpretativa ha poi consentito di chiarire come dovesse essere ripartita tra concessionari e gestori”. gr/AGIMEG

Corte Costituzionale, Tassa 500 milioni, Barreca (legale Gamenet): “Con la tassa dei 500 milioni il Governo ha stravolto un contratto in corso d’opera”

dal nostro inviato – “La questione fondamentale è quella del legittimo affidamento. In sostanza la tassa dei 500 milioni fa passare il principio che il Governo possa modificare un contratto unilateralmente, solo per esigenze di cassa”. Lo ha detto l’avvocato Lino Barreca, legale di Gamenet, intervenendo – segnala Agimeg – alla discussione di fronte alla Corte Costituzionale sulla tassa dei 500 milioni. E ha spiegato: “La tassa e’ entrata in vigore poco tempo dopo il rinnovo delle concessioni. E ha aumentato a dismisura il peso sostenuto dai concessionari per esercitare la propria attività, circa un ottavo in più”‎. Barreca ha quindi contestato il fatto che la tassa sia stata addossata al solo settore degli apparecchi (mentre nessun prelievo straordinario e’ stato addossato agli altri giochi) e che come criterio di ripartizione sia stato scelto il  mero numero degli apparecchi: “la redditività di ciascuna macchina varia enormemente da una regione a un’altra” ha concluso.gr/AGIMEG

Tassa 500 milioni, Botto (legale Lottomatica), “La tassa ha sconvolto gli investitori internazionali perché sembra che lo Stato intervenga sul settore ogni volta che ne ha necessità”

dai nostri inviati – “Lo Stato può intervenire su un rapporto contrattuale e alterarne il fascio di obbligazione. Ma può farlo solo a determinate condizioni” ha detto l’avv. Alessandro Botto, legale di Lottomatica Videolot, intervenendo – segnala Agimeg – nel corso della discussione sulla tassa dei 500 milioni ‎di fronte alla Corte Costituzionale. “Può farlo solo quando vi è un radicale cambiamento della situazione. E di questo radicale cambiamento deve dare conto. Tutto questo non è avvenuto nel caso della tassa dei 500 milioni, lo Stato si è limitato a fare riferimento alla necessità di reperire risorse a causa della crisi. Questo ha sconvolto gli investitori internazionali, in sostanza perché sembra che lo Stato – ogni volta che ne abbia necessità – può stravolgere le condizioni di un contratto”. E sul fatto che la tassa fosse un onere sopportabile per la filiera: “si sostiene che concessionari e gestori percepiscano 4 miliardi l’anno, la tassa ammonterebbe quindi a un ottavo. Ma quei 4 miliardi sono i ricavi, non gli utili. Gli utili sono nettamente inferiori, concessionari e gestori si muovono sul filo di lana”. gr/AGIMEG

Tassa 500 milioni, Marrone (avv. Stato)‎, “La tassa è diventata un’una tantum, ma ne sono stati versati solo 330 milioni”

‎dal nostro inviato – “La Stabilità 2016 ha abrogato la tassa dei 500 milioni e ha dettato una norma interpretativa per raccogliere le rimostranze sollevate dal settore”. Lo ha detto l’avvocato di Stato Pio Marrone, intervenendo di fronte alla Corte Costituzionale nella discussione sulla tassa dei 500 milioni.‎ “Il riparto del contributo – in particolare – con la nuova norma deve essere commisurato ai ricavi dei singoli soggetti”. Marrone ha poi evidenziato che con le modifiche, “la tassa è diventata un’una tantum, dovuta per un solo anno. Non c’è più quel taglio insostenibile dei ricavi che lamentano gli operatori. Inoltre grava su tutta la filiera e è pari a un ottavo dei ricavi complessivi”. Marrone ha anche evidenziato che la tassa non è stata interamente versata, “Secondo fonti del governo sono stati versati solo 330 milioni”. Marrone ha difeso la scelta di ripartire la tassa sulla base del numero di apparecchi: “forse non è un criterio perfetto, ma non è irrazionale. Dai dati dell’ADM emerge chiaramente che chi ha più apparecchi raccoglie più gioco”. E sulla scelta di colpire solamente gli apparecchi e non altri giochi: “le slot assicurano circa la metà dei ricavi complessivi del settore dei giochi. Era inevitabile colpire questo segmento per primo”. Infine sullo stravolgimento della filiera: “non bisogna dimenticare che l’euro che si inserisce nella slot è denaro pubblico, e che lo Stato poi ripartisce I ricavi con I concessionari sulla base degli accordi contrattuali. La tassa non stravolge nessun accordo – lo Stato non può intervenire su contratti tra privati – semplicemente interviene sull’unico soggetto con cui lo Stato ha rapporti”. gr/AGIMEG

Avv. Sbordoni: “Tassa dei 500 milioni faceva parte del riordino del settore, che però non ha mai visto la luce”

dai nostri inviati – “La Stabilità del 2015 conteneva una delega al Governo‎ per il riordino del settore dei giochi, un processo in cui era stata inserita anche la revisione degli aggi della filiera. La norma successiva poi introduceva la tassa dei 500 milioni, come anticipo di quel riordino”, lo ha sottolineato l’avv Stefano Sbordoni, legale di alcuni gestori, nel corso dell’udienza in Corte Costituzionale, in cui si è discusso della tassa dei 500 milioni. “Il riordino tuttavia” – ha proseguito -, “non è mai stato portato a termine, la tassa in sostanza doveva inserirsi in un disegno complesso che non ha mai visto la luce. E questo è un ulteriore motivo che la rende iniqua”. gr/AGIMEG

Tassa 500 milioni, avv. Bloise: “I concessionari hanno avviato una serie di cause per recuperare i 170 milioni mancanti”

dal nostro inviato – “Qualunque sia la decisione della Consulta, ci sarà uno tsunami sui contenziosi civili in corso”, ha dichiarato ad Agimeg l’avv. Generoso Bloise, legale di una serie di gestori, a margine dell’udienza sulla Tassa da 500 milioni, riferendosi alle cause civili che i concessionari hanno avviato nei confronti dei gestori per riscuotere i 170 milioni mancanti. “Non c’è ancora nessuna decisione di merito, ma solo una serie di provvedimenti cautelari”, spiega ancora a Agimeg. “Il contenzioso comunque si è intensificato, anche perché la figura del concessionario sta sparendo – sia per questa tassa, sia per altre scelte del legislatore. I concessionari insomma hanno avviato una serie di cause cercando di recuperare quei denari prima che sia troppo tardi”. gr/AGIMEG