Consiglio di Stato respinge ricorso Global Starnet. Nessuna sproporzione nel tetto all’indebitamento

I nuovi criteri di solidità economica e trasparenza societaria “pur operando certamente una relativa compressione della libertà di impresa, appaiono del tutto giustificati dalla specialità del settore in cui l’impresa opera, dell’amplissimo numero di cittadini coinvolti nelle attività da essa gestita in base a concessione, dai flussi finanziari movimentati nel settore, ed anche dalla necessaria garanzia dei diritti patrimoniali dell’amministrazione concedente”. Lo scrive la Quarta Sezione del Consiglio di Stato nella sentenza con cui respinge il ricorso della Global Starnet contro i requisiti introdotti dalla Stabilità del 2011. La compagnia si scagliava in particolare contro i limiti all’indebitamento, entrati in vigore circa un anno dopo che le concessionarie avevano sostenuto pesanti investimenti per lanciare le videolottery. La Global nel ricorso spiegava infatti che aveva appena “approntato onerose fideiussioni bancarie a garanzia dei propri obblighi di concessionaria e di aver investito 180 milioni di euro per prenotare 11.953 autorizzazioni alla concessione di videoterminali di cui al decreto Abruzzo facendo affidamento sulla prosecuzione dell’attività senza soluzioni di continuità”. Ma il giudice amministrativo spiega che gli sforzi richiesti alle concessionarie sono comunque proporzionati agli obiettivi perseguiti: nel ricorso “mancano specifiche indicazioni delle ragioni che renderebbero le misure imposte “eccedenti” o “non giustificate”, rispetto all’obiettivo perseguito. Più in particolare, al di là della apoditticità dell’affermazione, non sono indicate le ragioni che renderebbero i nuovi parametri “assurdi” ed “illogici”, e dunque tali da non poter essere soddisfatti da alcun concessionario, ovvero perché il cd. “ indice di autonomia finanziaria” sarebbe “sostanzialmente irraggiungibile” gr/AGIMEG