Cassazione: fino al 2009 concessionario obbligato a versare il Preu sulle slot scollegate dalla rete

La tassazione sul maggio Preu “all’epoca vigente ed in vigore fino al 4 agosto 2009, prevedeva alternativamente due figure di obbligati principali e soggetti passivi dell’imposta cioè l’autore dell’illecito ed evidentemente solo in caso di mancata individuazione dell’autore e l’illecito, il concessionario”. La Quinta Sezione della Corte di Cassazione torna sulla questione del maggior Preu dovuto per le newslot scollegate dalla rete di controllo – e che quindi non trasmettevano integralmente i dati delle giocate raccolte – e con due sentenze simili pubblicate oggi conferma nuovamente che il concessionario fino al 2009 è tenuto a versare l’imposta insieme al soggetto che ha manomesso le macchine. I giudici della Suprema Corte sottolineano infatti che le modifiche normative introdotte nel 2009 – più favorevoli al concessionario – non si possono applicare in via retroattiva “Alle nuove disposizioni non può riconoscersi natura interpretativa o, comunque, di esplicitazione di precetti normativi già in vigore, stante l’assenza di elementi letterali cl e depongano in tal senso”. E spiegano che con la normativa sul maggior Preu “il legislatore ha inteso assicurare il gettito derivante dalle giocate (peraltro inserito nel bilancio dello Stato e quindi diretto a soddisfare preminenti interessi pubblici) assoggettando al pagamento del Preu anche il caso in cui gli apparecchi pur muniti di nulla osta , non siano collegati alla rete qualificabile come illecito amministrativo seppur in via residuale, anche soggetti in relazione ai quali è possibile configurare una posizione di garanzia e controllo in ordine al corretto utilizzo degli apparecchi (e, conseguentemente, alla corretta trasmissione dei dati relativi alle giocate) in ragione del rapporto di concessione”. rg/AGIMEG