Cassazione conferma la custodia cautelare per esponente cosa nostra che gestiva racket scommesse

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione conferma la custodia cautelare in carcere per un esponente del clan di Cosa Nostra di Rocca Mezzo Monreale – mandamento di Pagliarelli – che controllava la gestione della sale giochi e scommesse. Per la Suprema Corte, l’ordinanza con cui il Tribunale di Palermo ha disposto la misura cautelare “non presenta profili di illogicità o contraddittorietà, ma fornisce una ricostruzione del contenuto delle conversazioni intercettate coerente con le conclusioni cui si perviene nella valutazione della sussistenza dei gravi indizi dell’appartenenza del ricorrente al sodalizio mafioso descritto nell’incolpazione cautelare”. In particolare, la Cassazione sottolinea che il Tribunale di Palermo ha dato particolare rilievo alla conversazione con un altro capo mandamento: ” è stata apprezzata come indice della prosecuzione delle medesime dinamiche organizzative nello stesso contesto territoriale”. Il Tribunale l’ha interpretata come “un incontro operativo e di coordinamento tra due rappresentanti di capi mandamento che si accordano per riorganizzare le azioni comuni da intraprendere per il controllo di un centro scommesse, recalcitrante, e per chiarire la linea di confine delle aree geografiche della città di Palermo di competenza dei rispettivi mandamenti, oltre che per riassumere l’autorevolezza persa nei confronti delle nuove attività produttive commerciali, che non hanno richiesto l’autorizzazione al sodalizio criminale, mostrandosi poco “educati”. lp/AGIMEG