Cassazione conferma la custodia cautelare per esponente clan Tegano

La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione conferma la custodia cautelare in carcere per un esponente del clan Tegano di Archi. L’uomo, oltre che di associazione mafiosa, è chiamato a rispondere anche di intestazione fittizia di beni e di aver trasferito in maniera fraudolenta dei beni a esponenti del clan. Gli inquirenti per ricostruire la vicenda si sono basati anche sulle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, tra cui Mario Gennaro e Enrico De Rosa. In particolare, l’indagato – secondo l’accusa – sarebbe il titolare di una sala bingo, fittiziamente intestata a un prestanome. La Cassazione sottolinea che, a tal proposito, “le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia siano riscontrate dalle intercettazioni e dalle immagini versate in atti documentanti le frequenti riscossioni di denaro, effettuate quasi quotidianamente presso la sala giochi, anche in assenza del titolare” fittizio. Inoltre, i collaboratori di giustizia hanno affermato che “parte degli incassi della sala Bingo erano versati ai Tegano” e parte all’imputato, e hanno attribuito “la disponibilità, quantomeno al 50 %” della sala ai Tegano”. lp/AGIMEG