Cassazione conferma la custodia cautelare esponente cosca Castelvetrano che dirigeva racket del gioco

La Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione conferma la custodia cautelare in carcere per un imputato accusato di essere un esponente della famiglia mafiosa di Castelvetrano. In particolare, l’uomo sarebbe il referente “nel settore dei giochi e delle scommesse, nel contesto di un più vasto raggruppamento egemonizzato sul territorio della Sicilia occidentale da Matteo Messina Denaro”. Sulla decisione hanno influito le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Lorenzo Cimarosa che nel 2016 lo ha accusato di svolgere “il ruolo di gestore del settore dei giochi e delle scommesse nell’area controllata dagli uomini di Matteo Messina Denaro, che facevano capo all’indagato per la risoluzione delle questioni relative a tale segmento commerciale”. Contro l’uomo anche alcune intercettazioni, tra cui in particolare una conversazione avuta nel 2017 con “un imprenditore di Castelvetrano, operante, fin dal 2010, nel settore dei giochi e delle scommesse, che intratteneva rapporti di contiguità mafiosa con i vertici regionali di Cosa Nostra”. Da questa “emergeva che il ricorrente svolgeva un ruolo fondamentale per la gestione degli interessi economici ed imprenditoriali della famiglia mafiosa di Castelvetrano, nell’ambito della quale, come detto, svolgeva una funzione di gestione e di supporto logistico nel settore economico dei giochi e delle scommesse”. lp/AGIMEG