Senato, Relazione Forze di Polizia: “La criminalità organizzata italiana ha interessi nel settore del gioco d’azzardo. Infiltrazioni mafiose presenti in tutta Italia e nei paradisi fiscali”

“L’organizzazione della ‘ndrangheta, ha mostrato una spiccata vocazione imprenditoriale che è favorita dalle ingenti risorse economiche di cui dispone, tenendo conto che può fare affidamento su diversificate attività illecite, che spaziano dal narcotraffico internazionale (gestito in posizione egemonica, come di seguito spiegato), all’infiltrazione negli appalti pubblici, dalle estorsioni al settore dei giochi e delle scommesse, i cui proventi vengono riciclati in attività legali. Le consorterie calabresi, ad esempio, dimostrano, da tempo, un profondo interesse nel business del gioco illegale e delle scommesse tenuto conto dei rilevanti profitti in tal modo generati. L’entità delle somme movimentate nello specifico comparto costituisce una forte attrattiva per la criminalità organizzata sia sotto il profilo dell’ingerenza nella gestione delle stesse attività ludiche, legali e non, sia per i risvolti legati a condotte di riciclaggio di proventi derivanti da altre attività illecite. L’operazione “Galassia” (novembre 2018), condotta a Reggio Calabria dalla DIA e dalla Guardia di finanza, ha portato al sequestro di un ingente patrimonio, in Italia e all’estero (Austria, Malta, Romania, Svizzera ed Antille Olandesi), per un valore complessivo stimato in oltre 723 milioni di euro, dimostrando il forte interesse delle consorterie criminali, oltre che nel traffico internazionale di stupefacenti, anche nel reimpiego di capitali illeciti nel settore del gioco e delle scommesse on line.” E’ quanto sottolinea la Relazione delle forze di Polizia, presentata al Senato, per quanto riguarda il secondo semestre del 2018. “Storicamente la mafia siciliana controlla l’edilizia, la produzione di conglomerati bituminosi e cementizi, il movimento terra, l’attività estrattiva e il settore agro-silvo-pastorale. Accanto ai sopra citati tradizionali ambiti, Cosa nostra ha saputo infiltrarsi anche nella grande distribuzione alimentare, nel settore turistico-alberghiero, nel settore delle scommesse e del gioco on line, nell’industria manifatturiera, nel ciclo dei rifiuti, negli investimenti immobiliari, realizzati anche attraverso le aste giudiziarie, nei lavori connessi alla realizzazione degli impianti di energia da fonte rinnovabile e in tutti quei settori che usufruiscono di finanziamenti pubblici statali e comunitari. Un settore più recente verso il quale la criminalità mafiosa dell’isola mostra vivo interesse è quello dei giochi e delle scommesse, in concessione dello Stato, che produce elevati e rapidi guadagni, a fronte di bassi rischi. La mafia sta investendo consistenti capitali, attraverso la gestione, diretta o indiretta, di società concessionarie di giochi e di sale scommesse o mediante l’imposizione di slot machine. Dunque, Cosa nostra non solo aggredisce questa nuova forma commerciale applicando ad essa il metodo estorsivo, ma risulta attivarsi per assumere il controllo dei centri scommesse più avviati; molte famiglie si muovono, infatti, per favorire l’apertura nel proprio territorio di nuove agenzie. Inoltre, il già redditizio volume d’affari del comparto viene spesso moltiplicato dal sistematico ricorso a piattaforme di gioco on line, predisposte per frodi informatiche, spesso allocate all’estero in modo da consentire l’evasione fiscale di consistenti somme di denaro. Viene, così, creato un sistema clandestino parallelo a quello legale del gioco autorizzato dallo Stato; sfruttando il principio della libertà di stabilimento per costituire società di gaming e di betting in altri Paesi dell’Unione europea, ma di fatto svolgendo la propria attività sul territorio nazionale, si elude la stringente normativa italiana in materia fiscale ed antimafia. Indagini giudiziarie hanno evidenziato un’anomala concentrazione di operatori del settore, nonché di server ed altre strutture operative nell’isola di Malta. Il business delle scommesse e del gioco automatizzato si conferma, infatti, come una delle principali fonti di reddito anche per le locali consorterie. Un affare realizzato attraverso l’imposizione e la gestione di slot machine all’interno di esercizi commerciali, l’acquisizione e l’intestazione a prestanome di sale da gioco, ovvero attraverso l’infiltrazione nelle società concessionarie e di gestione.” In Campania “La camorra in alcuni casi controlla l’intera filiera delle attività connesse ad un determinato settore economico: nel settore dei giochi, ad esempio, sono risultate tra loro collegate imprese che si occupavano dell’installazione e manutenzione di slot machine e videolottery, nonché della gestione delle sale e dei servizi di ristorazione. L’attività, oltre a generare enormi profitti, ha contribuito ad estendere il controllo dell’organizzazione su bar, tabaccherie e, ovviamente, sulle sale gioco, anche fuori regione.” Per quanto riguarda la regione Puglia “I clan pugliesi stanno rivolgendo le proprie mire, oltre che verso i più tradizionali settori (gioco d’azzardo, rifiuti, edilizia, trasporto su strada e turistico-alberghiero), anche verso il comparto agricolo, sfruttando sia il lavoro nero che acquisendo sovvenzioni pubbliche. Le compagini criminali più strutturate della città di Bari, oltre ai tradizionali traffici delittuosi, appaiono sempre più interessate all’infiltrazione dell’imprenditoria legale, specie quella connessa al settore degli appalti pubblici, all’edilizia690 e al commercio. Questi gruppi manifestano competenze tecniche sempre più elevate691 ed una marcata propensione ad investire in settori economici emergenti, come quello del gioco d’azzardo e delle scommesse on line.” A Roma “La Guardia di finanza ha sequestrato beni riconducibili ad esponenti di spicco del clan SPADA, per un valore complessivo di 19 milioni di euro. L’indagine patrimoniale aveva permesso di ricostruire le modalità con le quali gli appartenenti a tale famiglia avevano posto le basi, con il diffuso utilizzo di metodologie mafiose, per il controllo delle attività di balneazione, delle sale giochi e di esercizi commerciali lidensi, destinando per lo sviluppo di tali attività i proventi di estorsioni, usura e traffico di sostanze stupefacenti.” La criminalità organizzata non si ferma al solo Sud ma sta penetrando anche al Nord Italia, infatti “Anche in Piemonte le organizzazioni criminali trovano possibilità di investimento nella regione costituiscono da sempre una forte attrattiva per le consorterie criminali, ormai da tempo impegnate a riciclare e reinvestire i propri ingenti capitali illeciti. I variegati settori economico-finanziari presi di mira dalle organizzazioni mafiose vanno dall’edilizia, sia pubblica che privata, al movimento terra ed inerti, dalla gestione delle attività connesse al gioco ed alle scommesse, all’accaparramento di servizi e di lavori assegnati con appalti pubblici”. Infine, le mafie italiane guardano anche l’estero con interesse e “Uno dei settori di interesse della criminalità organizzata italiana, con risvolti sovranazionali, è quello delle scommesse e dei giochi on line illegali, gestiti attraverso dei reticoli societari facenti capo a Paesi a fiscalità privilegiata, come Malta e Svizzera. A questa modernizzazione dei business corrisponde l’impiego di nuove tecnologie e l’uso di innovativi strumenti, come quello della moneta virtuale (innanzitutto il sistema Bitcoin), per rendere non tracciabili le transazioni ed ottenere un immediato trasferimento dei valori.” ac/AGIMEG