Scommesse sportive: confronto 2015-2016, tra le grandi città più conveniente aprire una sala a Milano, mentre calano gli incassi a Palermo e Catania

Regolamenti regionali molto restrittivi, nuove sale aperte nella rete Aams grazie ad una sanatoria del Governo e una raccolta in forte crescita. Come è cambiata la geografia della sale dedicate alle scommesse sportive in Italia nel corso del 2016? Quanto è cambiata la redditività delle stesse? Secondo quanto risulta ad Agimeg in base ai dati dei Monopoli di Stato, rispetto al 2015 il numero di sale presenti sul territorio è passato da 8432 a 10285 (+21,9%), mentre la raccolta in agenzia è passata da 2,69 miliardi di euro a 3,42 miliardi (+27,3%), anche se su questo dato hanno pesato più fattori, come il palinsesto più ampio.
Nel 2015 quindi, la raccolta media per ogni singola sala era di circa 319 mila euro, mentre nello scorso anno lo stesso dato è salito fino a 332 mila euro.
Nel dettaglio, Napoli resta la provincia con il maggior numero di sale (da 1.210 a 1.353), con una raccolta complessiva che è cresciuta da 475 milioni nel 2015 a 549 milioni nel 2016. La raccolta media per agenzia è quindi aumentata da 393 mila euro a 405 mila euro.
Sono di più anche le agenzie a Roma. Nel 2015 le 673 sale hanno generato una raccolta di 208 milioni di euro (per una media a punto vendita di 309 mila euro), mentre nel 2016 875 agenzie hanno raccolto giocate per 281 milioni. La raccolta media, 321 mila euro, non è cambiata molto e comunque resta ad un valore inferiore rispetto alla media nazionale.
Milano è storicamente la terza provincia per raccolta. A un leggero incremento nel numero delle sale (da 346 a 392) è corrisposto un forte incremento della raccolta (da 160 milioni a 193 milioni). Di fatto le sale hanno incassato da una media di 462mila euro ad una media di 490mila euro. Il dato evidenzia come sia molto più conveniente aprire una sala nella provincia di Milano.
Proseguendo con le grandi province, Bologna negli ultimi dodici mesi ha sfiorato una raccolta di 48 milioni con 116 sale (per un volume di gioco medio di 413mila euro). Il maggiore numero di sale rispetto al 2015 (quando ce ne erano 89) non ha cambiato la redditività delle stesse (circa 415 mila euro nella rilevazione del 2015, con 37 milioni complessivi).
Caso particolare è Firenze: le sale sono passate da 106 a 110, ma la raccolta è cresciuta da 44,6 milioni a 56,6. La media ha quindi fatto un bel balzo passando da 420mila euro a 509 mila euro.
Discorso simile per Genova, dove nel 2015 sono stati giocati 35 milioni in 90 sale (in media 390 mila euro), mentre il 2016 è stato chiuso con 44,2 milioni giocati in 98 sale (451 mila euro). Situazione invariata a Venezia (da 75 a 77 sale, da 26 a 28 milioni giocati). Nella provincia di Torino le giocate hanno superato il tetto dei cento milioni (107 milioni con 327 sale) ma la media resta 327 mila euro di giocate per sala.
Tornando al Sud, a Bari nel 2015 97 milioni sono stati puntati in 312 sale (312 mila di media). Le sale sono passate a 356, con 125 milioni di raccolta. Gli incassi medi quindi sono saliti a 351 mila euro. Una crescita sopra la media. Palermo nel 2016 spicca più per il numero di sale (380) che per la raccolta (90 milioni). Le media è molto bassa (236 mila euro) ed è peggiorata rispetto al 2015 (245mila euro). Situazione peggiore a Catania, dove nel 2015 in 144 sale sono stati giocati 29 milioni (207mila euro di media). Nel 2016 la raccolta è cresciuta fino a 52 milioni di euro, ma le sale oggi sono 244. In media ognuna di queste ha accettato giocate per 213 mila euro.
Le piccole province della toscana restano comunque le più redditizie. A Prato nel 2015 sono stati scommesse 16 milioni in 31 agenzie (ben 518.991,67 euro per sala). Le sale sono passate da 31 a 40, ma la raccolta è arrivata addirittura a 27,2 milioni. Aprire un’agenzia a Prato potrebbe quindi essere un bell’affare che garantisce volumi di gioco annui da oltre 680 mila euro. Esistono ovviamente anche realtà molto meno redditizie e spesso sono concentrate in Sardegna. Le tre sale di Ogliastra nel 2015 hanno accettato in media 60 mila euro di scommesse. Una nuova sala non ha aumentato di molto la concorrenza e il volume di gioco medio è passato a 71mila euro.
Alcune province invece si sono messe in luce invece per il forte incremento di sale, un fenomeno che è stato registrato in particolare in Sicilia. Premesso che probabilmente sale già esistenti sono passate a lavorare con concessionari Aams, a Messina il numero di sale è cresciuto da 95 a 152. Bel salto ad Agrigento (da 29 a 77). A Palermo le sale sono aumentate da 266 a 380. cz/AGIMEG